Nell’ambito del dibattito sulla salute e il benessere dei lavoratori, è stato presentato di recente un documento di riferimento per le aziende: la "Carta di Urbino per il benessere della persona che lavora”, un manifesto che mette in primo piano l'integrità psico-fisica dei lavoratori come un principio inalienabile e assoluto.
Il benessere organizzativo nei luoghi di lavoro è un concetto ampio che esprime una prospettiva olistica all’approccio al tema della sicurezza e salute sul lavoro; va oltre la mera sicurezza fisica e si concentra sul garantire un ambiente lavorativo che promuova il benessere fisico e mentale delle persone.
Questo concetto abbraccia diversi aspetti, inclusi quelli psicologici, sociali e organizzativi, contribuendo a creare un contesto lavorativo più sano e soddisfacente come condizione per migliorare anche le performance lavorative. Alla base del concetto di benessere organizzativo vi è infatti il riconoscimento che l'integrazione di pratiche e politiche attente al benessere non solo migliora la qualità della vita dei lavoratori, ma è anche un investimento strategico per le aziende. Ciò comprende la gestione del carico di lavoro, la promozione di un equilibrio sano tra vita e lavoro, l'attenzione alla salute mentale, la creazione di un clima aziendale positivo e inclusivo, oltre all'adozione di pratiche organizzative che favoriscano la partecipazione attiva dei dipendenti.
In sintesi, il benessere organizzativo mira a trasformare i luoghi di lavoro in comunità in cui i dipendenti si sentono valorizzati, supportati e ispirati a raggiungere il loro massimo potenziale.
Questo documento, ad oggi, non ha valore normativo e non costituisce un obbligo per le aziende ma dalla sua presentazione a Urbino nel giugno 2023 numerosi soggetti, tra cui l'Ispettorato Nazionale del Lavoro, hanno già aderito a questa iniziativa, rafforzando così l'impatto e la portata della Carta di Urbino.
Il significato della Carta di Urbino è un impegno a strutturare le aziende dal punto di vista organizzativo in modo tale da esprimere valori fondamentali quali la tutela della vita, la dignità della persona, la libera espressione della personalità e la sicurezza e salute intese come benessere fisico, psicologico, relazionale, sociale e organizzativo. Questi principi, formulati chiaramente nella Carta, sono stati diffusi con l'obiettivo di influenzare positivamente le dinamiche lavorative a tutti i livelli.
Il testo della Carta di Urbino stabilisce che la priorità debba essere data alla persona prima del lavoro. In nessuna circostanza, si afferma chiaramente, la perdita della vita o della salute può essere giustificata come un sacrificio necessario. Questo richiamo etico è un richiamo a tutte le organizzazioni affinché adottino politiche aziendali fondate su principi etici, oltre che economici.
La Carta sottolinea inoltre l'importanza di una progettazione del lavoro che, sin dalle fasi iniziali, valuti costantemente tutti i rischi con le migliori pratiche scientifiche ed esperienze disponibili, adottando le misure necessarie per la prevenzione e la protezione. Inoltre, si afferma chiaramente che nessuna lesione della salute e della sicurezza dei lavoratori è casuale o inevitabile, invitando a non sottovalutare alcun rischio.
Il concetto di benessere lavorativo, come sottolineato dal documento, è sfaccettato e non può essere definito in modo univoco. È un insieme complesso che abbraccia la qualità delle vite lavorative, includendo aspetti come la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL).
La sicurezza e il benessere, secondo la Carta, non riguardano solo l'ambiente lavorativo, ma coinvolgono direttamente le persone che lavorano, evidenziando come ci si ammala e si muore non solo sul lavoro ma anche a causa del lavoro.
La formazione è identificata come un elemento chiave per influenzare il comportamento delle persone, sottolineando che solo individui consapevoli possono contribuire a gestire un sistema di prevenzione efficace. La partecipazione attiva e responsabile di tutte le persone che lavorano è considerata essenziale per un sistema di prevenzione efficace, sottolineando l'importanza di un approccio collaborativo e solidale che valorizzi il contributo di ciascun individuo. La Carta promuove inoltre il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori nei processi decisionali, enfatizzando l'importanza di un sistema di prevenzione partecipato.
In un'epoca in cui la discussione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è diventata una costante, il benessere organizzativo emerge come un argomento urgente. Gli studi dell’Università di urbino, portati alla luce dai contributi del Prof. Paolo Pascucci, esperto di Diritto del Lavoro presso l'Università di Urbino "Carlo Bo" evidenziano come spesso nei luoghi di lavoro "si sta male". Le conseguenze sono tangibili, con lavoratori che si ammalano, malattie psicosomatiche in aumento e uno stress che mina sia le prestazioni lavorative manuali che intellettuali, aumentando il rischio di errori e infortuni.
Secondo l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), il benessere non è solo un imperativo morale per le aziende, ma anche un vantaggio strategico. Numerosi studi indicano che promuovere il benessere e la salute dei lavoratori ha un impatto positivo sul clima aziendale e sulla produttività complessiva.
La rilevanza del benessere organizzativo è ancor più accentuata dagli impatti dell'invecchiamento della forza lavoro, dalle sfide legate alle pandemie e alle crisi economiche, nonché dall'implementazione di nuove tecnologie digitali e dall'evoluzione delle modalità lavorative.
Nonostante la sua importanza cruciale, il benessere psicofisico dei lavoratori rimane un aspetto spesso sottovalutato. La sua inclusione nei principi e nei criteri aziendali è ancora limitata, ma la consapevolezza sta crescendo, spinta dalla necessità di affrontare le sfide del mondo del lavoro contemporaneo.
È evidente che il benessere organizzativo non è solo un dovere etico ma anche una strategia intelligente e lungimirante per le aziende che vogliono prosperare in un contesto in continua evoluzione. Investire nella salute e nel benessere dei dipendenti non solo migliora la qualità della vita lavorativa, ma costituisce anche un solido fondamento per il successo a lungo termine delle aziende.