Cercare di migliorare un corso di formazione significa cercare una “ricetta” per renderlo più efficace, per fare in modo che i concetti arrivino a destinazione e vengano ben assimilati da parte delle persone. Se poi si tratta di un corso per la salute e sicurezza sul lavoro, è ancora più importante che il corso di formazione utilizzi metodi efficaci per promuovere la cultura della sicurezza in azienda.
In questo articolo ci focalizzeremo in particolare su un aspetto molto importante e il più delle volte trascurato: il feedback.
Il feedback è un elemento fondamentale per l’apprendimento e la crescita in ambiente lavorativo e formativo. Ottenere riscontri permette di avere una conferma dell’efficacia delle azioni svolte oppure di impostare una correzione di rotta in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi.
In ambito formativo professionale si utilizzano solitamente i test di fine corso per verificare che i concetti spiegati siano stati compresi. Questi hanno la doppia valenza di certificare che il pubblico ha memorizzato determinati concetti e di far capire al formatore i punti da spiegare meglio perché magari si presentano errori ricorsivi sui test. Ma non può essere sufficiente, perché aver memorizzato una norma nel momento in cui viene spiegata a livello teorico non significa necessariamente averne appreso la “ratio” e soprattutto non garantisce di saperla declinare nella vita lavorativa di tutti i giorni.
Perciò, si rendono necessarie altre forme di feedback come la somministrazione di un questionario, la registrazione di video-testimonianze o la raccolta di opinioni scritte.
La tempistica più vantaggiosa è quella del feedback immediato, che prevede di fornire il riscontro appena dopo che la persona ha svolto un’attività o compiuto un’azione. In questo modo il destinatario è più propenso ad accettare e comprendere il feedback, soprattutto se viene dato in modo chiaro e costruttivo. È importante, inoltre, che il feedback sia specifico, cioè focalizzato su un aspetto o un comportamento preciso, senza generalizzazioni o giudizi di valore.
Somministrare un questionario di feedback a distanza di tempo dall’intervento formativo, invece, potrebbe essere controproducente per il numero di riscontri e per la minor precisione: i dettagli dell’esperienza potrebbero perdersi nel tempo.
Un altro aspetto importante è la modalità di raccolta del feedback, che può variare dal feedback verbale a quello scritto, fino all’utilizzo di strumenti tecnologici come video, registrazioni audio o quiz online. Questi strumenti possono essere molto efficaci nel fornire opinioni dettagliate e precise, permettendo al destinatario di rivedere e confrontare i propri progressi nel tempo.
Le categorie del feedback possono ampliarsi ancora e diventare descrittive o valutative, utilizzate per approfondire le conoscenze dell’utente o valutare il percorso di apprendimento.
Un’altra distinzione riguarda feedback interno ed esterno: il primo consiste in un'autovalutazione, il secondo un riscontro dato dalle persone che hanno assistito all’evento formativo.
Infine, il feedback tra pari rappresenta un terzo ulteriore tipo di feedback, dove il riscontro arriva da colleghi a colleghi, da studenti a studenti, da organizzatori a organizzatori.
In conclusione, il feedback assume un ruolo cruciale nell’apprendimento e nella crescita, poiché permette di correggere gli errori e migliorare le proprie prestazioni. La sua classificazione offre molte possibilità e varianti, dipendenti dalle esigenze dell’utente e dal contesto in cui viene utilizzato.
Se fin qui abbiamo sottolineato il valore della raccolta dei pareri delle persone al termine di un evento formativo, in un ambiente in cui non c'è un contatto o un dialogo diretto con una persona fisica, il feedback rappresenta l'unico modo in assoluto per capire se si è sulla giusta strada e se ci sono eventuali aspetti da migliorare.
Solo l’interazione apre un'occasione di approfondimento e di crescita, quindi è importante scegliere piattaforme con chat, oppure in grado di attivare delle “stanze” in cui le persone possano richiedere dialogare o approfondire ciò che serve interagendo in piccoli gruppi oppure individualmente con il formatore o la formatrice.
Un consiglio in più:
In questo caso oltre al feedback sul corso in sé, sarà importante chiedere anche opinioni sull’usabilità della piattaforma in modo da valutare anche l'adeguatezza degli strumenti digitali.
La formazione esperienziale è un tipo di apprendimento che avviene attraverso l'esperienza diretta, consentendo ai partecipanti di mettere in pratica le competenze apprese nel contesto reale e di apprendere da questi risultati. Questo tipo di formazione può assumere molte forme, come esercitazioni, giochi di ruolo, simulazioni, outdoor training e molto altro ancora.
Proprio per il suo grande dinamismo, è la formula più coinvolgente che i formatori possano offrire.
La formazione esperienziale consente di sviluppare competenze specifiche e abilità pratiche in modo efficace e coinvolgente. Attraverso l'esperienza diretta, i partecipanti possono acquisire confidenza, migliorare le proprie capacità di problem solving e di pensiero critico, accrescere la conoscenza di uno specifico settore, imparare a lavorare in team e adattarsi a situazioni impreviste che vengono simulate.
Inoltre, la formazione esperienziale consente anche di migliorare la memoria e la comprensione a lungo termine, poiché gli individui hanno maggiori probabilità di ricordare le esperienze che hanno vissuto rispetto a ciò che hanno studiato su un libro o in un'applicazione. Questo tipo di formazione può essere particolarmente utile nelle situazioni in cui la realtà è complessa, imprevedibile o rischiosa, come in attività di salvataggio o di interventi di emergenza.
Proprio come nel caso della formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro e sulla gestione dell’emergenza.
Poichè l'empatia e la comprensione delle esigenze degli altri è la chiave di volta di questo tipo di formazione, è fondamentale anche qui chiedere feedback.
In questo caso specifico, ad esempio, si potrebbe agire in due step:
Uno dei modelli più diffusi per dare feedback è quello del "Metodo Sandwich o Burger", ovvero il dissentire in modo efficace!
Noi di Polistudio ne abbiamo testato l'efficacia in uno dei nostri Venerdì In-formazione grazie all'intervento del facilitatore dell'apprendimento Luigi Mengato, fondatore della piattaforma d'apprendimento sotto forma di microlearning, Learning Experience, .
Tutti i conflitti e i disaccordi possono essere attenuati utilizzando questa "tecnica del panino" che prevede tre step: Complimentarsi, Allenare e Incoraggiare.
In questo caso, semplificato, il panino è composto da tre strati: il primo è la parte sommitale morbida, che corrisponde ad un'introduzione "soft" in cui si evidenzia cosa dell'operato della persona che avete di fronte sia stato efficace e utile (rinforzo positivo).
In questa fase è d'obbligo essere chiari e precisi, non vaghi e generalisti. Un buon esempio è la frase, semplice ma efficace: "Mi sei piaciuto molto quando hai fatto quel passaggio…".
Il secondo strato del panino contiene la parte più consistente: occorre esplicitare alla persona cosa potrebbe fare per migliorare e anche come, al massimo dando uno o due suggerimenti (costruttivo) per non perdere l’efficacia del messaggio.
In questa fase saranno da evitare incipit con "ma" e "però” che vanificherebbero il sincero complimento del primo strato!
Infine, l'ultimo strato del panino è composto da un'altra parte morbida che può essere legata ai risultati positivi realizzati fino ad ora dalla persona o un rinforzo della nostra fiducia nelle sue abilità e nelle sue competenze.
La parte finale spesso non viene usata e la persona a cui abbiamo parlato rimane con l'amaro in bocca, mentre è importante che la parte finale del feedback sia il più possibile incoraggiante e stimoli il miglioramento continuo del soggetto.
In conclusione, chiedere un feedback significa "avere fame" di crescere e sapere che si può sempre migliorare; dare un feedback vuol dire "fare un regalo", fornire un'informazione utile alla persona.
Un feedback ci aiuta a capire quali sono stati i punti di forza dell'evento, di un comportamento, di un'azione formativa e in cosa si possa migliorare, consentendoci di adeguare e migliorare l'esperienza per la prossima volta.
Misurare l’impatto di ciò che viene trasmesso e introdurre il feedback non solo come strumento, ma come elemento di cultura è ancora più importante in un ambito come la salute e sicurezza sul lavoro.
Uno strumento si può scegliere se utilizzare o meno; un elemento di cultura diventa parte del nostro modo di essere e di agire. Individuale e organizzativo.
Da anni ci impegniamo nella realizzazione di attività formative che guardino ad una più ampia prospettiva di diffusione di cultura ed educazione alla salute e sicurezza e tutela ambientale per dare i migliori strumenti di prevenzione e protezione a persone e organizzazioni.