Prova ad immaginare se da oggi non avessi più elettricità: niente luce, nessun mezzo di comunicazione, ecc., le fabbriche fermassero la produzione per mancanza di materie prime, le temperature avessero raggiunto un livello insopportabile, paesaggi privi di verde fossero la normalità... Questo scenario distopico è la conseguenza del consumo eccessivo di risorse. L’Italia, il 19 maggio 2024 ha segnato l'Overshoot Day, il giorno in cui la popolazione ha esaurito le risorse che la Terra può rigenerare in un anno. Da quel momento, viviamo utilizzando le risorse del 2025. Ma cosa significa questo a livello globale?
“L’Overshoot Day o Giornata del superamento, indica la data in cui la domanda di risorse ecologiche supera ciò che la Terra può rigenerare in quello stesso anno.”
Questa giornata viene determinata da un calcolo effettuato dal Global Footprint Network (GFN) sulla base di due fattori: l’impronta ecologica, cioè l’impatto dell’attività umana sulla domanda e la biocapacità, cioè la capacità della Terra di produrre risorse e rigenerare o smaltire tutto ciò che l’uomo immette nell’ambiente. Le foreste, ad esempio, sono fondamentali per riassorbire l’anidride carbonica, mentre il nostro sottosuolo può smaltire i rifiuti per la decomposizione. Mettendo a confronto questi due indicatori la GFN calcola il numero di giorni necessari in un anno affinché la biocapacità della Terra possa coprire la nostra impronta ecologica.
Quando raggiungiamo l'Overshoot Day, iniziamo a utilizzare le risorse dell'anno successivo, sottolineando l'insostenibilità dei nostri attuali ritmi di consumo. Significa che, in meno di cinque mesi, abbiamo consumato ciò che la Terra può rigenerare in un anno intero. Questo consumo eccessivo ci costringe a vivere "in debito" con il pianeta, utilizzando risorse che dovrebbero essere destinate alle generazioni future.
L’ Overshoot in Italia è stato il 19 Maggio ma in Quatar e Lusseburgo è avvenuto già a febbraio. Questo sottolinea il nostro consumo insostenibile. A livello globale, l'Overshoot Day del 2024 è fissato al 25 luglio. Ciò significa che, collettivamente, l'umanità avrà esaurito le risorse annuali in soli sette mesi. Nelle immagini ufficiali del GFN possiamo vedere cosa è successo nel 2024 e come è cambiato il consumo delle risorse dal 1970 e quindi di conseguenza il giorno dell’Overshoot. Possiamo aprire una piccola parentesi sull’Italia, infatti è incoraggiante notare come la data dell'Overshoot Day sia migliorata di 4 giorni, passando dal 15 del 2023 al 19 maggio 2024. Questa piccola differenza ci dà una laconica speranza: stiamo davvero migliorando o si tratta solo di un caso? La risposta, come sempre, è nelle nostre mani. Facciamo in modo che sia il risultato dell’impegno e quindi un piccolo progresso e non una fatalità.
Superare l'Overshoot Day ha gravi conseguenze: deforestazione, perdita di biodiversità, erosione del suolo e cambiamento climatico. L'Italia, come molte nazioni sviluppate, contribuisce significativamente a questi problemi attraverso l'alto consumo energetico, la produzione di rifiuti e l'uso intensivo delle risorse naturali. I dati evidenziano che per soddisfare i consumi annui degli italiani sarebbero necessario più di 4 Italie e in generale se tutto seguissero il nostro stile di vita, servirebbero più di 2 pianeti.
L'Overshoot Day è un campanello d'allarme che ci ricorda l'urgenza di adottare pratiche sostenibili. Ridurre l'impronta ecologica, promuovere energie rinnovabili e ridurre gli sprechi sono passi essenziali per invertire la rotta. La responsabilità è nostra, e le azioni di oggi determineranno il benessere del nostro pianeta e delle future generazioni.
Solo attraverso azioni concrete possiamo sperare di ristabilire l'equilibrio ecologico e garantire un futuro sostenibile per tutti. La responsabilità è nelle nostre mani e soprattutto nel nostro quotidiano.
Le soluzioni proposte dal Global Footprint Network o almeno le azioni che potrebbero rendere tutto più sostenibile sono: accelerare il Green deal, aumentare gli investimenti pubblici nel settore climatico e sociale, rafforzare i processi di governance aprendo all’effettiva partecipazione della società civile. Le risorse naturali sono limitate, ma la nostra capacità di gestirle non lo è, possiamo fare di più!