Nei luoghi di lavoro è comune trovare scaffalature metalliche impiegate per immagazzinare merci e prodotti. Le scaffalature, nonostante ricoprano un ruolo centrale nei processi produttivi, spesso non ricevono l'attenzione necessaria in termini di valutazione dei rischi e successive attività di monitoraggio e sorveglianza degli stessi, con particolare riferimento a quello sismico.
Il servizio tecnico centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha pubblicato, nel mese di giugno 2023, delle Linee Guida che forniscono un inquadramento normativo e procedurale per la progettazione, il miglioramento e l'adeguamento delle scaffalature metalliche industriali in zona sismica, identificando i riferimenti e i limiti normativi per la progettazione delle nuove scaffalature e fornendo i primi elementi per la valutazione della vulnerabilità sismica delle scaffalature esistenti
Tali linee guida si applicano alle scaffalature industriali porta-pallet del tipo "adjustable pallet racking systems", secondo la definizione fornita dalla UNI EN 15878, realizzate con profili metallici e destinate allo stoccaggio di prodotti contenuti in pallet di dimensioni standardizzate: le linee guida non si applicano ad altre tipologie funzionali di scaffalature metalliche come, ad esempio, scaffali a mensola, a ripiani, compattabili, "drive-in" o "drive-through" secondo la definizione fornita dalla UNI EN 15878, costituendo comunque, nei principi generali per quanto applicabili, un valido riferimento per la progettazione anche delle suddette tipologie strutturali.
Le Linee Guida si inseriscono nel contesto normativo già presente rappresentato dal d.lgs. 81/08 e s.m.i., con riferimento alla valutazione degli effetti delle azioni sismiche, e dalle norme UNI 11636:2016 – “Scaffalature industriali metalliche – Validazione delle attrezzature di immagazzinamento” e UNI EN 15635 – “Sistemi di stoccaggio statici di acciaio – Utilizzo e manutenzione dell’attrezzatura di immagazzinaggio”.
Le Linee Guida chiariscono che In nessun caso è possibile progettare e realizzare nuove scaffalature in zona sismica senza utilizzare un approccio anti-sismico alla progettazione. Un’azienda che abbia quindi la necessità di installare una nuova scaffalatura deve tenere in considerazione la tipologia di scaffalatura e le dimensioni seguendo le NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni) e/o la UNI 16681 seguendo le informazioni del seguente schema:
Dalla tabella si può notare che laddove è prevista la progettazione secondo le NTC, la stessa risulta sufficiente; al contrario, laddove è prevista la progettazione secondo la UNI 16681, le Linee Guida riportano delle prescrizioni aggiuntive al fine di adattare regole di progettazione definite a livello Comunitario alle peculiarità del territorio italiano.
Ogni installazione di una scaffalatura deve essere accompagnata dalla certificazione sismica e dalla documentazione di calcolo.
Primo Caso | Le scaffalature sono provviste di certificazione sismica del produttore e documentazione di calcolo
L’azienda ha a disposizione i documenti sopra citati che costituiscono a tutti gli effetti la Valutazione di Vulnerabilità Sismica. Il Datore di Lavoro deve riportare tali informazioni all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi previsto dal T.U. e provvedere a redigere uno specifico piano di controllo e manutenzione secondo quanto previsto dalla UNI 15635 (“Sistemi di stoccaggio statici di acciaio – Utilizzo e manutenzione dell’attrezzatura di immagazzinaggio”).
Secondo Caso | Valutare e/o Analizzare la vulnerabilità sismica delle scaffalature
Se le scaffalature non rientrano nel primo caso, si presentano due possibili approcci:
Le Linee Guida specificano chiaramente che l’Analisi preliminare non è in nessun caso sostitutiva della Valutazione di vulnerabilità sismica che andrà comunque effettuata in tempi brevi.
Il Datore di Lavoro deve riportare tali informazioni all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi.
Approfondimento analisi preliminari di vulnerabilità: Quali sono le Prescrizioni generali?
Quali sono i controlli da effettuare?
I primi controlli che devono essere effettuati sono quelli relativi al produttore e quelli previsti dalla UNI 15635. Di seguito proponiamo una linea guida sintetizzata:
Dall’ Analisi preliminare alla classificazione in 3 livelli delle Scaffalature
Dai risultai dell’Analisi preliminare le scaffalature possono essere classificate in 3 livelli:
Le scaffalature in classe 3 possono essere migliorate riportandole alle restrizioni della classe 2:
Nel caso di interventi sulle scaffalature esistenti (modifiche/ampliamenti, riparazione locale, sostituzione), è necessario seguire l'iter normativo specifico, che può essere quello delle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) o delle normative UNI, in funzione del tipo di scaffalatura oggetto di intervento.
Il rimontaggio di scaffalature usate, in altre parole già precedentemente in esercizio e successivamente smontate, è da considerarsi come una nuova realizzazione.
Il disassemblaggio e la riutilizzazione di qualsiasi tipo di scaffalature metalliche sono permessi solo nel caso in cui siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
Concludendo possiamo dire che ogni azienda in cui sono presenti scaffalature dovrebbe: