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Valutazione Rischio Fulminazione: quando e come effettuarla

Scritto da Roberto Silvestrini | 26 November 2020

Il rischio fulminazione è uno scenario di potenziale pericolo comune a molte aziende e attività lavorative. In questo articolo ti mostrerò il percorso da seguire per una corretta valutazione rischio fulminazione, anche alla luce delle recenti novità della Guida CEI 81-29. 

 

Valutazione rischio fulminazione: è obbligatoria? 

Sappiamo che uno degli obblighi in capo al Datore di Lavoro (DL) è la valutazione di tutti i rischi ai quali sono sottoposti i propri lavoratori. 

Tra questi viene annoverato anche il rischio di fulminazione diretta e indiretta (D.Lgs. 81/08 art.80 comma 1 lettera e) in quanto rientra tra i rischi di natura elettrica 

Il DL deve effettuare una valutazione di questo rischio specifico, servendosi delle Norme CEIin particolare della Norma CEI EN 62305-2 “Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio), in vigore dal 01 marzo 2013. 

La valutazione del rischio di fulminazione è uno di quei rischi che nel D.Lgs. 81/08 devono essere “rivalutati” soprattutto in ottica di un possibile aumento del rischio che si concretizza nel tempo a seguito, ad esempio, del peggioramento delle prestazioni di sicurezza delle attrezzature. 

Un altro onere in capo al DL è infatti garantire la regola dell’arte per stato degli impiantimateriali, macchine e apparecchiature in genere: in quest’ottica, una delle possibili motivazioni che possono imporre al DL di dover rivedere la valutazione di un rischio, è costituta dal mutamento delle relative norme tecniche. 

 

Come effettuare la valutazione fulminazione? Timeline normativa 

Uno dei dati principali richiesti dalla norma CEI EN 62305-2 per effettuare il calcolo della probabilità di fulminazione, di un edificio, linea elettrica o struttura metallica all’aperto è costituito dal numero di fulmini a terra all’anno al kilometro quadrato (NG). 

Fino al 30 giugno 2014, il valore di NG era indicato per ogni Comune d’Italia nella Guida CEI 81-3, poi abrogata; a seguito di ciò, i valori di NG sono stati ricavati, in relazione alle coordinate geografiche del punto di interesse, dai sistemi di localizzazione dei fulmini (LLS: Lightning Location System), secondo le indicazioni contenute nella nuova Guida CEI 81-30. 

A partire dal 1° giugno 2020, anche la Guida CEI 81-30 è stata abrogata e il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) non ha indicato quale norma l’abbia sostituita. 

Da quel momento, per calcolare il rischio fulminazione è stata introdotta un’ulteriore Guida CEI 81-29 che si rifà alla norma CEI EN IEC 62858 e che indica come i dati debbano essere rilevati ed elaborati a partire dall’utilizzo di database validati. 

 

Valutazione fulminazione: cosa è cambiato da Giugno 2020? 

La norma CEI EN IEC 62858, in vigore dal 1° giugno 2020, definisce come elaborare i dati raccolti da reti di localizzazione dei fulmini per renderli disponibili, sotto forma di dato “NG“, per la redazione della valutazione del rischio fulminazioneTali valori di NG, vanno a sostituire quelli precedentemente disponibili secondo l’abrogata guida CEI 81-30. 

La recente norma richiede che i dati si riferiscano a un periodo di osservazione di almeno dieci anni e che i dati più recenti non siano più vecchi di cinque anni affinché il sistema sia rappresentativo del periodo climatico.  

La risultante è che il valore di NG deve essere aggiornato almeno ogni cinque anni e di conseguenza ciò comporta la necessità di rivalutare il rischio con la stessa frequenza anche se non sono mutate le norme di riferimento.  

 

Valutazione rischio fulminazione: aggiornamento ogni 5 anni 

Il contesto così descritto fa emergere due problematiche: 

  • Non è possibile conoscere la validità del dato inserito nelle attuali valutazioni il che presuppone di verificare quanto meno se lo stesso valore NG sia ad oggi superiore o inferiore rispetto a rilevazioni passate 
  • È necessario attribuire una data ai dati rilevati per iniziare a considerare la data di scadenza” successiva, alla quale riferirsi per l’eventuale rivalutazione del rischio dopo 5 anni.    

Ciò che risulta indispensabile fare, nell’ottica di garantire una valutazione del rischio di fulminazione correttaè: 

  • ottenere il dato aggiornato e datato di NG, 
  • grazie a questo dato rivalutare il rischio,
  • introdurre in scadenzario la prossima data tra cinque anni, in occasione della quale, ottenuto il nuovo valore di NG e confrontato con il precedente, si potrà decidere se procedere con una nuova valutazione del rischio nel caso di NG ultimo maggiore o confermare la valutazione in essere. 

Il rischio fulminazione è comunque solo una delle possibili situazioni di pericolo che si possono verificare in azienda. La corretta valutazione del rischio fulminazione deve essere prontamente e correttamente inserita in un piano di individuazione, misurazione e gestione dei rischi più ampia e articolata, in modo che ogni singolo elemento di pericolo e le relative azioni di miglioramento siano valutate e poste in essere in maniera efficace. 

 

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