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Il rischio fulminazione è uno scenario di potenziale pericolo comune a molte aziende e attività lavorative. In questo articolo ti mostrerò il percorso da seguire per una corretta valutazione rischio fulminazione, anche alla luce delle recenti novità della Guida CEI 81-29. 

 

Valutazione rischio fulminazione: è obbligatoria? 

Sappiamo che uno degli obblighi in capo al Datore di Lavoro (DL) è la valutazione di tutti i rischi ai quali sono sottoposti i propri lavoratori. 

Tra questi viene annoverato anche il rischio di fulminazione diretta e indiretta (D.Lgs. 81/08 art.80 comma 1 lettera e) in quanto rientra tra i rischi di natura elettrica 

Il DL deve effettuare una valutazione di questo rischio specifico, servendosi delle Norme CEIin particolare della Norma CEI EN 62305-2 “Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio), in vigore dal 01 marzo 2013. 

La valutazione del rischio di fulminazione è uno di quei rischi che nel D.Lgs. 81/08 devono essere “rivalutati” soprattutto in ottica di un possibile aumento del rischio che si concretizza nel tempo a seguito, ad esempio, del peggioramento delle prestazioni di sicurezza delle attrezzature. 

Un altro onere in capo al DL è infatti garantire la regola dell’arte per stato degli impiantimateriali, macchine e apparecchiature in genere: in quest’ottica, una delle possibili motivazioni che possono imporre al DL di dover rivedere la valutazione di un rischio, è costituta dal mutamento delle relative norme tecniche. 

 

Come effettuare la valutazione fulminazione? Timeline normativa 

Uno dei dati principali richiesti dalla norma CEI EN 62305-2 per effettuare il calcolo della probabilità di fulminazione, di un edificio, linea elettrica o struttura metallica all’aperto è costituito dal numero di fulmini a terra all’anno al kilometro quadrato (NG). 

Fino al 30 giugno 2014, il valore di NG era indicato per ogni Comune d’Italia nella Guida CEI 81-3, poi abrogata; a seguito di ciò, i valori di NG sono stati ricavati, in relazione alle coordinate geografiche del punto di interesse, dai sistemi di localizzazione dei fulmini (LLS: Lightning Location System), secondo le indicazioni contenute nella nuova Guida CEI 81-30. 

A partire dal 1° giugno 2020, anche la Guida CEI 81-30 è stata abrogata e il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) non ha indicato quale norma l’abbia sostituita. 

Da quel momento, per calcolare il rischio fulminazione è stata introdotta un’ulteriore Guida CEI 81-29 che si rifà alla norma CEI EN IEC 62858 e che indica come i dati debbano essere rilevati ed elaborati a partire dall’utilizzo di database validati. 

 

Valutazione fulminazione: cosa è cambiato da Giugno 2020? 

La norma CEI EN IEC 62858, in vigore dal 1° giugno 2020, definisce come elaborare i dati raccolti da reti di localizzazione dei fulmini per renderli disponibili, sotto forma di dato “NG“, per la redazione della valutazione del rischio fulminazioneTali valori di NG, vanno a sostituire quelli precedentemente disponibili secondo l’abrogata guida CEI 81-30. 

La recente norma richiede che i dati si riferiscano a un periodo di osservazione di almeno dieci anni e che i dati più recenti non siano più vecchi di cinque anni affinché il sistema sia rappresentativo del periodo climatico.  

La risultante è che il valore di NG deve essere aggiornato almeno ogni cinque anni e di conseguenza ciò comporta la necessità di rivalutare il rischio con la stessa frequenza anche se non sono mutate le norme di riferimento.  

 

Valutazione rischio fulminazione: aggiornamento ogni 5 anni 

Il contesto così descritto fa emergere due problematiche: 

  • Non è possibile conoscere la validità del dato inserito nelle attuali valutazioni il che presuppone di verificare quanto meno se lo stesso valore NG sia ad oggi superiore o inferiore rispetto a rilevazioni passate 
  • È necessario attribuire una data ai dati rilevati per iniziare a considerare la data di scadenza” successiva, alla quale riferirsi per l’eventuale rivalutazione del rischio dopo 5 anni.    

Ciò che risulta indispensabile fare, nell’ottica di garantire una valutazione del rischio di fulminazione correttaè: 

  • ottenere il dato aggiornato e datato di NG, 
  • grazie a questo dato rivalutare il rischio,
  • introdurre in scadenzario la prossima data tra cinque anni, in occasione della quale, ottenuto il nuovo valore di NG e confrontato con il precedente, si potrà decidere se procedere con una nuova valutazione del rischio nel caso di NG ultimo maggiore o confermare la valutazione in essere. 

Il rischio fulminazione è comunque solo una delle possibili situazioni di pericolo che si possono verificare in azienda. La corretta valutazione del rischio fulminazione deve essere prontamente e correttamente inserita in un piano di individuazione, misurazione e gestione dei rischi più ampia e articolata, in modo che ogni singolo elemento di pericolo e le relative azioni di miglioramento siano valutate e poste in essere in maniera efficace. 

 

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Roberto Silvestrini

Scritto da   Roberto Silvestrini

Perito Industriale con specializzazione in elettrotecnica; progettista di impianti elettrici prima presso azienda installatrice e libero professionista poi nel settore della progettazione elettrica. Dal 1990 in Polistudio S.p.A. si occupa di progettazione di impianti elettrici, in qualità di Professionista antincendio ai sensi della Ex Legge 818 si occupa di sicurezza antincendio anche secondo i principi della FSE. Svolge attività di consulenza e formazione nel settore della sicurezza per i clienti a portafoglio di Polistudio S.p.A. come: Strutture Ospedaliere, Comando Elicotteristi Carabinieri, Aeronautica Militare Italiana, Camera dei deputati, Aziende pubbliche e private. È membro del direttivo di AVIEL Albo Veneto degli installatori qualificati. Attualmente ricopre anche l’incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione per aziende private.

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