Il D.Lgs. n. 24/2023, pubblicato il 16 marzo scorso, che ha dato attuazione alla direttiva Europea sul Whistleblowing, ha introdotto importanti tutele per il soggetto che denuncia illeciti (anche ambientali) consumati all’interno dell’organizzazione di appartenenza e l’adozione di strumenti idonei a segnalare eventuali violazioni di diritti fondamentali dei lavoratori.
La normativa è già in vigore dal 15 luglio per gli enti del settore pubblico, per i soggetti del settore privato che hanno impiegato nell’ultimo anno una media di lavoratori subordinati di 250 unità e per i soggetti che operano in settori particolari come servizi, prodotti e mercati finanziari, prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, tutela dell’ambiente e della sicurezza dei trasporti.
Entro il 17 dicembre anche le aziende fra i 50 e i 249 dipendenti dovranno adeguarsi agli adempimenti previsti da tale normativa.
La nuova disciplina produce effetti dal 17 dicembre 2023 per:
Fino a tale data (17/12/2023), i suddetti soggetti privati che hanno adottato il modello 231 o intendano adottarlo continuano a gestire i canali di segnalazione secondo quanto previsto dal d.lgs. n. 231/2001 e cioè i canali previsti dall’art. 6, co. 2-bis, lettere a) e b), del d.lgs. n. 231/2001 introdotte dalla legge 179/2017 e quindi nella formulazione vigente prima delle modifiche apportate dal medesimo d.lgs. 24/2023.
Ad oggi risultano esclusi dall’applicazione del “Whistleblowing” i soggetti del settore privato sotto i 50 lavoratori che non hanno adottato e non intendono adottare il modello 231 e che non ricadono nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione di cui alle parti I.B e II dell’Allegato 1 al Decreto.
Ricordiamo che per whistleblowing si intende la rilevazione spontanea da parte di un individuo, detto whistleblower, di un illecito o di un’irregolarità commessa all’interno dell’ente pubblico o privato, del quale lo stesso sia stato testimone nell’esercizio delle proprie funzioni.
Fino al 14 luglio 2023 le segnalazioni e le denunce all’autorità giudiziaria o contabile sono state disciplinate dal previgente assetto normativo e regolamentare previsto per le pubbliche amministrazioni e per i soggetti privati (d.lgs.190/2012, c.d. “Legge Severino”).
In realtà, il whistleblowing era previsto per le aziende in possesso di modello organizzativo 231/01 tramite la Legge 179/2017 che, regolamentando la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità in ambito pubblico e privato, con riguardo al settore privato, aveva imposto solo alle organizzazioni che, volontariamente, avessero scelto di adottare i modelli organizzativi previsti dal Decreto 231, l'obbligo di implementazione.
Dal 15 luglio, con il d.lgs. 24/2023, attuativo della direttiva europea 2019/1937, sono entrate in vigore le nuove regole per l’applicazione della nuova normativa sul whistleblowing al fine di dare tutte le tutele riconosciute ai segnalanti.
Il 17 dicembre scatta l’obbligo di istituire un canale di segnalazione interna degli illeciti al fine di garantire la riservatezza dell’identità del segnalante, del segnalato e del contenuto della segnalazione, canali gestiti da personale dedicato e appositamente formato, eventualmente anche da soggetto esterno autonomo.
Tale decisione è rimessa all’autonomia organizzativa di ciascun ente, che risponde ai seguenti obblighi, nello specifico:
La mancata istituzione di un canale di segnalazione per il Whistleblowing adeguato può comportare una sanzione da 10.000 a 50.000 euro, al verificarsi delle seguenti ipotesi:
E’ prevista anche una sanzione da 500 a 2.500 euro che ANAC può applicare al segnalante, nei cui confronti venga accertata anche con sentenza di primo grado, la responsabilità civile per diffamazione o calunnia nei casi di dolo o colpa grave.
È evidente, dunque, che per gli enti di piccole o medie dimensioni scelte di questo tipo comportino valutazioni approfondite, potendo risultare non di immediata risoluzione.
Data la difficoltà che l’adeguamento a tale direttiva può richiedere a piccole e medie imprese, abbiamo creato una Procedura che funge da Linea Guida generale per disciplinare il processo di trasmissione, ricezione, analisi e gestione delle segnalazioni, compresa l’archiviazione e la successiva cancellazione sia delle segnalazioni sia della documentazione ad esse correlata.
Scarica gratuitamente la Guida e contattaci per scoprire le nostre soluzioni!