Fidarsi è bene, affidarsi è meglio

Documento Valutazione dei Rischi gratis: perché non è la soluzione

Scritto da Luca Rostellato | 05 November 2020

Conviene davvero fare affidamento su un Documento Valutazione dei Rischi gratis? Software online e moduli semplificati sono la soluzione giusta per ogni tipo di azienda? 

In questo articolo spiego perché le facilitazioni non convengono, con tanto di sentenze d’esempio a conferma delle argomentazioni.

 

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Documento Valutazione dei Rischidefinizione 

Il Documento di Valutazione dei Rischi serve ad analizzare, valutare e prevenire le situazioni di pericolo per i lavoratori all’interno dell’organizzazione aziendale e rappresenta la base per attuare un Piano di prevenzione e protezione volto ad eliminare o ridurre le probabilità di situazioni pericolose. 

È obbligatorio per tutte le aziende con almeno un lavoratore e può essere redatto in formato cartaceo o digitale, con i contenuti indicati nell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro). 

Per un approfondimento sul tema leggi anche “Documento valutazione dei rischi: contenuti essenziali e perché serve”. 

 

Affidarsi a un Documento Valutazione dei Rischi gratis 

Esistono dei DVR standardizzati o dei modelli semplificati di DVR che alcune tipologie d’impresa possono utilizzare. 

Sono presenti anche software online gratuiti come OiRA (Online Interactive Risk Assessment), realizzato dall’Eu-Osha (Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro) che risponde alle previsioni delle direttive europee in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, utile per la valutazione del rischio “livello basso” negli uffici e nelle piccole e medie imprese. 

Spesso le misure previste dai software automatici sono una serie di divieti che non spiegano a sufficienza al lavoratore come effettivamente si deve comportare e risultano poi difficili da monitorare. 

Eppure, ricorre a questo genere di facilitazioni sembra essere una prassi per molte aziende che anziché considerare i rischi effettivi per la salute e sicurezza dei lavoratori, guardano piuttosto alla comodità di sgravarsi del suddetto vincolo in fretta e furia. 

 

DVR gratis? No grazie! Ed ecco il perché 

Esistono almeno 3 ordini di ragioni per cui software e fac-simili non sono praticabili per redigere un Documento di Valutazione dei Rischi come si deve. 

1 - Perché gli attori coinvolti nella stesura del DVR sono tanti

Il Datore di Lavoro è responsabile della stesura del DVR. Egli non può delegare questa responsabilità, ma proprio in virtù dell’importanza che assume questo documento, è opportuno che la valutazione dei rischia sia un percorso condiviso da tutti i soggetti del sistema aziendale di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro. 

Sono quindi convolti anche il Servizio di Prevenzione e Protezioneil rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), il medico competente e altre figure rilevanti della struttura aziendale (dirigenti, preposti e lavoratori); ognuno coinvolto in base al ruolo svolto ed alle proprie competenze. 

2 - Perché il DVR non può essere standardizzato 

L’approccio più consigliato nella compilazione del DVR è sempre quello di calare questo importante documento nel proprio contesto aziendale.  

Locali, attrezzature, attività e dinamiche di lavoro non sono sempre facilmente riconducibili a un modello unico e immutabile. 

Il DVR è un documento che va vissuto in prima persona dall’azienda e che ha una ricaduta pratica sulle azioni e sulle persone che in azienda lavorano, per questo motivo dev’essere scritto specificatamente per una specifica realtà 

3 - Perché il DVR non è un documento statico ma dinamico 

Data la specificità del documento in riferimento al contesto aziendale, il DVR deve essere aggiornato a ogni cambiamento aziendale che ha un impatto sulla salute o sulla sicurezza dei lavoratori 

È di fondamentale importanza ricordare, infatti, che il Documento di Valutazione dei Rischi non è un documento statico. Non è un semplice foglio di carta che una volta elaborato può essere dimenticato ed archiviato come pratica assolta, bensì un documento che costituisce parte integrante dell’azienda seguendone l’evoluzione ed i cambiamenti strutturali, organizzativi e tecnici, con l’obiettivo di monitorare periodicamente e tempestivamente l’insorgenza (o la scomparsa) di eventuali rischi per i lavoratori, nonché le relative misure preventive e protettive. 

 

Documento Valutazione dei Rischi: esempi di sentenze in cui gratis non equivale a completo   

Come abbiamo finora sostenuto, i DVR sono a volte incompleti e/o mancanti di specificità, soprattutto se la stesura è affidata a software gratuiti. 

La Suprema Corte, nella sentenza n.37412 del 27 luglio 2017, rileva come lo scopo del Documento di Valutazione dei Rischi (la cui redazione si applica a tutte le lavorazioni) sia quello di costituire un elemento concreto per la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. 

Grazie al DVR il datore di lavoro, dopo aver valutato i rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, specificando pure i criteri adottati per la valutazione stessa, procede ad individuare le misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguenti alla valutazione suddetta nonché a formulare il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.  

A titolo d’esempio riportiamo che il legale rappresentante di una impresa agricola è stato condannato perché consentiva, tollerava e comunque non provvedeva a valutare tutti rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori impiegati nell'attività. 

In particolare, il documento di valutazione dei rischi non era redatto con criteri di semplicità e comprensibilità tali da garantirne completezza e idoneità; non erano presi in esame i rischi specifici inerenti all'attività svolta e non venivano individuati i lavoratori addetti alle singole lavorazioni svolte per i quali dovevano essere previste le misure di prevenzione e protezione.  

Per tali ragioni non è solo l'assenza ma anche l'incompletezza del documento in questione a concretizzare l'ipotesi di reatopoiché, ritenendo diversamente, tale redazione assumerebbe un significato solo formale.  

La corretta indicazione di tutti i rischi specifici nel Documento di valutazione dei rischi invece, salva il datore di lavoro da eventuali condanne.  

A stabilirlo è la Corte di cassazione con la sentenza n. 32507 del 22 luglio 2019. 

Infatti, non può essere condannato per omicidio colposo il datore di lavoro se il comportamento del dipendente, per la sua stranezza e imprevedibilità, si pone al di fuori di ogni possibilità di controllo da parte dei soggetti preposti all’applicazione delle misure di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro. In tali casi, quindi, laddove sia impossibile una assidua e continua sorveglianza in ragione della natura della prestazione lavorativa, vige il principio di esigibilità. 

 

Leggi anche dal nostro Blog: 

 

Perché affidarsi professionisti nella redazione del DVR 

Redigere un Documento di valutazione dei rischi davvero utile per l’azienda non è cosa semplice, ma anche prendere scorciatoie non aiuta allo scopo. La cosa migliore da fare per adempire correttamente a tutti i vincoli normativi con un approccio efficace alla salute e sicurezza sul lavoro è quella di affidarsi professionisti del settore, in modo da sviscerare ogni rischio (reale o anche solo potenziale) e metterti al riparo da sanzioni. 

Abbiamo quindi messo a tua disposizione la nostra esperienza e competenza per realizzare questa guida sulla Valutazione del rischio che puoi consultare per iniziare da subito con il piede giusto. 

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