La UNI ISO 30415:2021 “Gestione delle risorse umane: Diversità e inclusione” è stata adottata come norma internazionale. Nel recepire questa norma, l’Italia ha emanato la prassi UNI/PdR 125:2022 che riguarda la realizzazione di ambienti di lavoro inclusivi. La 125:2002 non è quindi una norma, ma una prassi di riferimento (UNI/PdR), come previsto dal Regolamento UE n.1025/2012 che riflette gli esiti del confronto svoltosi nel Tavolo di lavoro sulla certificazione di genere delle imprese previsto dal PNRR Missione 5, coordinato dal Dipartimento per le Pari Opportunità e a cui hanno partecipato il Dipartimento per le politiche della famiglia, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Consigliera Nazionale di Parità.
La PdR contiene indicazioni per organizzazioni e aziende che vogliono implementare un Sistema di Gestione per la parità di genere.
Lo scopo, infatti, è di promuovere la parità tra uomini e donne nei luoghi di lavoro attraverso l'adozione di un sistema gestionale che favorisca l'uguaglianza di opportunità, l'eliminazione delle discriminazioni e la valorizzazione delle differenze.
È applicabile a tutte le organizzazioni pubbliche e private, di qualsiasi dimensione e settore, che desiderano promuovere la parità di genere all'interno della propria azienda. L'adozione di un sistema di gestione per la parità di genere, infatti, consente di sviluppare azioni e misure specifiche per eliminare stereotipi e ostacoli che ancora oggi limitano l'accesso alle opportunità lavorative per le donne, favorendo la conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia e migliorando il benessere in generale dei lavoratori e delle lavoratrici.
Secondo l’ultimo rapporto del World Economic Forum (WEF, 2021), nessun Paese al mondo ha colmato pienamente i divari di genere. I Paesi europei considerati i più avanzati in tema di parità di genere (Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia) hanno colmato un po’ più dell’80% del divario.
La fotografia, nel mondo, è la seguente:
Si comprende bene che a livello mondiale il gap è ancora enorme sul piano economico (lavoro e retribuzione) e rappresentativo (politica). In questa classifica globale, che copre 156 Paesi, l’Italia si posiziona al 63esimo posto e, focalizzandoci sulla partecipazione economica, l'Italia è al 114esimo posto mondiale, quindi tra gli ultimi.
La partecipazione economica femminile emerge come il tallone d’Achille italiano: circa una donna su 2 non lavora. Nel 2018 (popolazione 15-64 anni) l’occupazione femminile è stata pari al 49,5% (Istat), valore abbastanza6 stabile nell’ultimo decennio. Il corrispondente tasso maschile è pari al 67,6%. L’occupazione varia molto all’interno del Paese, passando dal 59,7% del Nord, al 55,9% del Centro e solo il 32,8% del Sud. Con questi valori l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa, seguita solo da Grecia e Malta.
Tuttavia, i dati Istat indicano che anche quando lavorano, le donne sono un soggetto debole sul mercato del lavoro: lavorano part time e in corrispondenza della nascita di un figlio registrano una perdita reddituale nei 24 mesi successivi con il risultato che a quindici anni dalla maternità, i salari lordi annuali delle madri sono di 5.700 euro inferiori a quelli delle donne senza figli rispetto al periodo antecedente la nascita.
Inoltre, le donne in posizioni in posizione dirigenziale in Italia sono circa il 27% del totale.
L’applicazione della UNI/PdR 125:2022 si basa su quattro principi fondamentali: leadership, partecipazione, inclusione e trasparenza. Per questo motivo il primo passo è l’individuazione di specifici KPI (Key Performance Indicator - Indicatori chiave di prestazione) aziendali, inerenti alle politiche di parità di genere, di cui andrà verificato il raggiungimento.
Ecco alcuni esempi di misure che si possono facilmente adottare da subito:
E altre misure più strutturate, come:
L'applicazione della UNI/PdR 125:2022 è quindi un passo importante verso l'eliminazione delle discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro e la promozione dell'uguaglianza di opportunità per le donne. La sua applicazione rappresenta un importante segnale di impegno e di responsabilità sociale da parte delle aziende, che rafforza la loro reputazione e il loro posizionamento sul mercato.
Vuoi fare un passo verso la parità di genere? Il team di Polistudio è pronto.