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Cosa sono i RAEE e come devono essere smaltiti

Cosa ne fai delle lampade al neon esaurite, delle schede elettroniche guaste, degli apparecchi telefonici ormai obsoleti? E più in generale che fine fanno le apparecchiature elettriche o elettroniche non più utilizzabili nella tua azienda? C’è una legge che regola il loro smaltimento,se non la conosci stai rischiando anche sul piano penale. Leggi questo articolo per scoprire come comportarti.

Ti sei mai chiesto se le apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse hanno un impatto ambientale?

La risposta è ovviamente positiva. Sono così importanti che dal 2014 lo smaltimento per questo tipo di rifiuti (detti anche RAEE, Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) è stato regolamentato.

 

D.Lgs n. 49 del 14 marzo 2014: cosa sono i RAEE?

Il D.Lgs n. 49 del 14 marzo 2014 stabilisce le misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana prevenendo e riducendo gli impatti negativi derivanti da produzione e gestione dei rifiuti di tali apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

Come puoi immaginare, la normativa privilegia il riutilizzo sia dei RAEE che dei loro componenti, per consentire un efficiente utilizzo delle risorse. Nel caso non fossero riutilizzabili, possono essere raccolti separatamente e avviati al recupero.

 

Esempi di RAEE

A che tipo di rifiuti fa riferimento la normativa?

  • Apparecchiature per lo scambio di temperatura
  • Schermi, monitor e apparecchiature dotate di schermo con superficie superiore a 100 cm²
  • Lampade
  • Apparecchiature di grandi dimensioni (con almeno una dimensione esterna superiore a 50 cm)
  • Apparecchiature di piccole dimensioni (con nessuna dimensione esterna superiore a 50 cm)
  • Piccole apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni (con nessuna dimensione esterna superiore a 50 cm)

 

Hai qualche apparecchio di questo tipo in azienda? Scopri nel configuratore per la compliance aziendale a questo link se ti stai comportando nella maniera corretta per il loro smaltimento.

 

Tutti questi strumenti sono utili quotidianamente, ma quando smettono di funzionare diventano un potenziale pericolo per l’ambiente: il decreto legislativo 2014 obbliga i produttori di AEE ad interventi di recupero e riciclaggio che devono essere realizzati mediante sistemi di gestione individuali o collettivi.

Il Decreto prevede anche che al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura destinata a un uso domestico, i distributori assicurino il ritiro gratuito del vecchio apparecchio.

 

Gli obblighi di chi produce AEE

Dal 1° gennaio 2018 i produttori di queste apparecchiature hanno specifici obiettivi di raccolta dei RAEE: deve essere differenziata una quantità con un peso minimo pari al 65% delle apparecchiature elettroniche immesse sul mercato nei tre anni precedenti. In alternativa deve essere conseguito un tasso minimo di raccolta pari all’85% del peso dei RAEE prodotti nel territorio nazionale.

Inoltre, tutti i produttori di AEE sono obbligati a fornire nelle istruzioni d’uso dell’apparecchio, adeguate informazioni su:

  1. L’obbligo di non smaltire i RAEE come rifiuti urbani
  2. I sistemi di ritiro o di raccolta
  3. La possibilità di consegnare al distributore un RAEE equivalente all’acquisto di una nuova apparecchiatura
  4. Gli effetti potenziali sull’ambiente e sulla salute derivanti dall’eventuale presenza di sostanze pericolose nelle AEE
  5. Il ruolo degli acquirenti nel contribuire al riutilizzo, al riciclaggio e ad altre forme di recupero.

 

Cosa devi fare nella tua azienda per essere in regola?

Anche il detentore dei rifiuti ha l’obbligo di gestire i RAEE in modo tale da garantire protezione dell’ambiente e della salute. Quindi ha la responsabilità del loro trattamento e della consegna al soggetto che se ne occupa. Ricorda che hai la possibilità di smaltirli gratuitamente nel caso di acquisto di apparecchio analogo.

 

Come stai gestendo i rifiuti attualmente? Scopri se sei in compliance con la Guida sulla gestione dei rifiuti.

 

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Davide Biasco

Scritto da   Davide Biasco

HSE Manager . Si occupa di consulenza e formazione in ambito di Health Safety & Environment. Sviluppa analisi di legal compliance sul tema della sicurezza e dell’ambiente. Implementa sistemi di gestione in ambito ISO (14001,9001,45001). Senior Trainer si occupa anche di formazione certificata (AICQ SICEV) dei team leader nell’ambito degli audit di terza parte in conformità alle norme ISO 17021 ed ISO 19011. Copre ruoli di auditor di terza parte per Enti di Certificazione ed è membro di Organismi di vigilanza riferiti ai modello organizzativi conformi al d.lgs 231/01. E’ responsabile della Polistudio Academy che si occupa di alta formazione rivolta agli HSE manager.

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