L’emergenza Coronavirus ha fatto sorgere alcuni legittimi dubbi sullo smaltimento dei rifiuti in azienda. Quelli che prima erano considerati rifiuti comuni, ora destano alcune preoccupazioni a causa del potenziale rischio biologico e richiedono delle accortezze particolari.
Per far chiarezza, ho realizzato questo post con le linee guida sulla procedura gestione rifiuti data l’emergenza COVID-19.
La seguente procedura ha lo scopo di fornire alle aziende indicazioni specifiche per la corretta gestione di alcune tipologie di rifiuti nei luoghi di lavoro data l’emergenza sanitaria.
I rifiuti prodotti in azienda che possono creare dubbi sulle modalità di gestione in questo contesto sono:
L’Istituto Superiore di Sanità, nel Rapporto ISS COVID-19 n.3/2020, ha dato indicazioni in merito alla gestione di tali rifiuti quando prodotti in contesto privato/domestico. In attesa di indicazioni normative da parte delle Istituzioni, i criteri proposti da tale rapporto possono essere utili anche per la gestione dei rifiuti in azienda.
In generale, è preferibile utilizzare contenitori a pedale e al loro interno vanno inseriti almeno 2 sacchetti, soprattutto nelle aree a cui accedono persone esterne all’azienda o nei luoghi aperti al pubblico. Al di là di queste prescrizioni di base, la procedura cambia a seconda che in azienda siano presenti casi di contagio (confermati o anche solo sospetti) e non.
Iniziamo con la classificazione rifiuti CER. A scopo cautelativo, fazzoletti o rotoli di carta, nonché mascherine e guanti eventualmente utilizzati, possono essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati (CER 200301) o come assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi (CER 150203). In alternativa si possono seguire anche altri codici secondo le disposizioni e le prassi già in uso in azienda.
È preferibile che i rifiuti siano gettati in contenitori dedicati e chiusi utilizzando almeno due sacchetti uno dentro l’altro (o in numero maggiore in dipendenza della resistenza meccanica dei sacchetti).
Invece, a proposito del procedimento è raccomandato di:
Il vuotamento dei contenitori è preferibile venga fatto da personale addestrato e a conoscenza della presente procedura o dalla ditta incaricata delle pulizie. In entrambi i casi, i guanti usati dal personale devono essere gettati alla fine dell’operazione di vuotamento.
In questo caso, devono essere adottate particolari cautele e l’azienda deve assicurare collaborazione secondo le indicazioni dell’Autorità Sanitaria finché non sarà stato confermato o smentito il contagio.
In attesa del personale sanitario, bisogna richiedere direttamente alla persona contagiata (o sospetta contagiata) di eliminare i fazzoletti di carta e i DPI utilizzati in un sacchetto impermeabile.
Qualora il caso fosse confermato, deve essere effettuata una sanificazione dei locali aziendali secondo le disposizioni della Circolare n. 5443 del 22/02/2020 del Ministero della Salute. In tal caso, i rifiuti devono essere trattati come rifiuti pericolosi a rischio infettivo.
Si propone pertanto l’utilizzo del codice CER 180103* (rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni).
Tali rifiuti dovranno essere trattati da una ditta specializzata incaricata, evitando qualsiasi contatto da parte dei lavoratori.
Si precisa che tale codice è soggetto a tutti gli adempimenti obbligatori (tenuta del registro di carico e scarico, emissione di formulari di trasporto rifiuti, utilizzo di trasportatori autorizzati in ADR nella fase di smaltimento, presentazione di MUD annuale).
Rapporto ISS COVID-19 n.3/2020 aggiornato al 14/03/2020
Circolare n. 5443 del 22/02/2020 del Ministero della Salute
Il tema dei rifiuti non è l'unico aspetto investito dall'emergenza sanitaria. A livello organizzativo e di sicurezza sono molte le procedure che si possono attuare per gestire al meglio questa situazione straordinaria in modo competitivo e nel rispetto del benessere psico-fisico dei lavoratori.
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