Quando parliamo di risorse naturali della terra, spesso ne consideriamo solo 6: acqua, aria, petrolio, gas naturale, carbone e minerali. Queste risorse sono il fondamento dell’esistenza umana poiché ci forniscono tutto il nostro sostentamento.
Tuttavia, queste risorse sono limitate e in esaurimento: stiamo utilizzando incautamente le risorse naturali della terra senza pensare a cosa le sostituirà, mentre miliardi di tonnellate di rifiuti si riversano ogni anno nelle discariche. La soluzione ce l’abbiamo già ed è il riciclaggio, la “settima risorsa”, che, a differenza di tutte le altre, può essere utilizzata più e più volte. Il riciclaggio infatti:
- Aiuta a combattere il cambiamento climatico: ogni anno, la Settima Risorsa consente di risparmiare oltre 700 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, compensando tutte le emissioni di CO2 generate annualmente dall'industria aeronautica
- Aumenta l’occupazione locale in tutto il mondo: circa 1,6 milioni di persone in tutto il mondo sono impiegate nel trattamento dei materiali riciclabili e ogni anno l'industria investe 20 milioni di dollari nella creazione di posti di lavoro, nel miglioramento dell'efficienza del riciclaggio e dell'impatto ambientale. Si prevede che il contributo annuale dell'industria del riciclo al PIL globale supererà i 400 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni (fonte: https://www.globalrecyclingday.com/)
Vista l’importanza del tema il 18 marzo di ogni anno si celebra La Giornata Mondiale del Riciclo (global recycling day), un’iniziativa volta a sensibilizzare i cittadini sul cambiamento necessario per garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta, con lo scopo di:
- creare la consapevolezza: attraverso la sensibilizzazione delle persone su come le loro azioni quotidiane possano influire sull’ambiente, la promozione un cambiamento di mentalità e di comportamento verso pratiche più sostenibili, ducando il pubblico sull’importanza del riciclo per la sostenibilità ambientale e incoraggiando l’adozione di pratiche di riciclo nella vita quotidiana;
- promuovere l’azione: attraverso l'accompagnamento delle persone nel prendere misure concrete per ridurre, riutilizzare e riciclare i materiali, contribuendo a ridurre il proprio impatto ambientale;
- promuovere l’innovazione e la ricerca: attraverso la ricerca e la condivisione di nuove tecnologie e soluzioni innovative nel campo del riciclo e di metodi più efficienti ed eco-friendly per trattare i rifiuti e riciclare i materiali.
- favorire la collaborazione: attraverso la creazione di sinergie tra governi, organizzazioni non governative, industrie e cittadini, enti e aziende.
La gestione dei rifiuti in azienda
Quando parliamo di rifiuti intendiamo: «Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi (Art. 183, c. 1, a), D. Lgs. 152/06)
I rifiuti si identificano e differenziano in base:
Alla loro origine:
- sono rifiuti urbani, per esempio, quelli provenienti da civili abitazioni, da spazzamento delle strade o pulizia di aree verdi (art. 184, c. 2);
- sono rifiuti speciali, invece, quelli provenienti da attività industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi (art. 184, c. 3).
Alla loro pericolosità:
- sono rifiuti pericolosi quelli che presentano caratteristiche di pericolosità: esplosivo, comburente, infiammabile, irritante, tossico, cancerogeno, corrosivo, infettivo, mutageno, sensibilizzante, ecotossico.
- sono rifiuti NON pericolosi quelli che NON presentano caratteristiche di pericolosità
Per approfondire ti consigliamo di leggere: La Gestione dei Rifiuti: Definizione di Rifiuto e Principi Generali
Se per i rifiuti urbani, il maggiore impatto dipende dal singolo cittadino o, meglio, dalla somma dei comportamenti dei singoli cittadini e spesso le uniche armi che ha a disposizione sono “il diffondere le buona abitudini” e pretendere che la politica metta in campo azioni, per i rifiuti che derivano da attività industriali i rischi e le opportunità sono molteplici.
Cosa può fare concretamente un’azienda?
Per lavorare concretamente sulla propria gestione ambientale è necessario, riprendendo gli obiettivi della Giornata Mondiale del Riciclo, che crei consapevolezza, metta in campo azioni, promuova l'innovazione.
- Creare consapevolezza: analizzando il proprio ciclo e valutando la gestione attuale, con particolare attenzione a quella che è la compliance, analizzando Rischi e Opportunità. Risulta dunque fondamentale porsi le corrette domande:
- Che rifiuti produco? Li classifico in modo corretto?
- I depositi temporanei sono gestiti correttamente?
- I soggetti a cui affidi i rifiuti sono autorizzati per trasporto e/o smaltimento?
- La parte documentale è gestista correttamente?
- I miei addetti sono stati formati, informati e addestrati alla gestione?
- A che sanzioni vado incontro?
- Gestisco i costi ambientali e economici legati ai miei rifiuti?
- Ho valutato il ciclo di vita per capire dove intervenire?
- Conosco le opportunità legata al riciclaccio e all’economia circolare, comprese la disciplina EoW e sui sottoprodotti?
- Conosco la normativa ADR?
A tal proposito la guida può aiutare in una prima analisi.
- Promuovere l’azione: ogni azienda si deve interrogare su quali possano essere le azioni integrabili con il business aziendali e quindi
- Che azioni posso metter in campo per migliorare la mia gestione e non impattare negativamente sul mio business?
- Come posso integrare il mio sistema di gestione per gli aspetti relativi alla gestione dei rifiuti?
- Come posso formare, informare, addestrare i miei addetti in maniera efficace?
- Promuovere l'innovazione e la ricerca: cercando le migliori tecnologie tecnologie sul mercato, scegliendo prodotti che non generino prodotti pericolosi, avviando percorsi di digitalizzazioni interni che velocizzino il processi di gestione e monitorino gli impatti
I vantaggi aziendali della corretta gestione dei rifiuti
I vantaggi per le aziende che decidono di investire nella propria gestione dei rifiuti sono molteplici:
- Non incorrere in sanzioni amministrative e penali: le imprese che non sono in compliance dal punto di vista ambientale rischiano multe e/o sospensione delle attività.
- Accedere a FONDI; INVESTIMENTI E AGEVOLAZIONI FISCALI: le imprese che abbiano sviluppato o che abbiamo l’intenzione di sviluppare progetti di gestione degli impatti possono usufruire di fondi statali e agevolazioni fiscali, come, ad esempio, il Green New Deal o il Decreto ministeriale 11 giugno 2020 – Progetti di ricerca e sviluppo per l’economia circolare.
- Ridurre gli impatti e le conseguenti delle spese: come evidenziato dalla pubblicazione Europea “L’ECONOMIA CIRCOLARE - Collegare, generare e conservare il valore” interventi volti a migliorare la circolarità della gestione aziendale, possono generare una riduzione di emissioni totali annue di CO2 del 2-4% e risparmi netti anche dell’8% del fatturato annuo. Ad esempio, agendo sulla propria produzione di rifiuti calano le spese grazie a minori costi di smaltimento e dismissione e aumentano i guadagni grazie alla vendita dei tuoi rifiuti aziendali (e.g. sottoprodotti) che saranno impiegati come materia prima seconda da un’altra filiera produttiva.
- Produrre Impatti positivi sulla società: si stima che attuare misure aggiuntive per aumentare la produttività delle risorse del 30% entro il 2030 potrebbe far salire il PIL quasi dell’1 %. Inoltre, Il Parlamento Europeo stima che nell’Unione Europea, grazie all’Economia Circolare, si crearanno oltre 500.000 nuovi posti di lavoro, tra cui i cosiddetti “Green Jobs.
- Aumento della Brand reputionion: investire sull’economia circolare e comunicarla nel modo corretto è fondamentale per la creazione del valore per l’impresa in quanto permette di sviluppare e alimentare la Green Identity dell’azienda.
- Concorrere agli obiettivi dell’agenda 2030 e rendere la propria azienda sostenibile, generando un impatto positivo nelle 3 dimensione Enviromental, Social, Governance
Ecco la nostra Guida per approfondire la tematica
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