<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=276156203311675&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Valutazione rischio stradale

Il rischio stradale è per eccellenza il rischio più sottostimato nelle aziende. Nella maggior parte dei casi addirittura ignorato!

Possiamo davvero dimenticarcene e ripeterci “a me non è mai accaduto”? I dati dell’INAIL del 2019 suggeriscono a datori di lavoro e RSPP che non c'è da dormire sonni tranquilli.

Bisogna procedere con la valutazione del rischio stradale.

Le denunce d’infortunio con esito mortale presentate nella relazione annuale sono, in totale, 1156, sia esse sul luogo di lavoro che in itinere. Il 40% di queste morti bianche avviene con il mezzo di trasporto.

 

I principali riferimenti normativi sono:

  • Il D.lgs. 81/08 impone al Datore di Lavoro una valutazione di “tutti” i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori; non viene però mai chiaramente trattato il tema del rischio stradale che costituisce sicuramente un vero e proprio pericolo lavorativo (la strada può essere rappresentata come luogo di lavoro e il veicolo come un’attrezzatura di lavoro);

  • La UNI ISO 39001:2016 per qualsiasi tipo di organizzazione identifica uno standard di gestione per la mitigazione del rischio stradale.

Che cosa possiamo fare?

L’obiettivo che ci dobbiamo porre è quello di andare ad identificare tutte le problematiche che possono insorgere nel sistema di traporto. Nello specifico andranno considerati:

  • i veicoli (dei dipendenti e della flotta aziendale),
  • le infrastrutture,
  • l’ambiente,
  • il fattore umano.

Analizziamoli ora uno ad uno.

 

I veicoli dei dipendenti

I veicoli con i quali effettuiamo i nostri spostamenti casa-lavoro possono essere vecchi oppure all’avanguardia e dotati di molti sistemi elettronici di assistenza alla guida (ADAS), possono essere usurati o correttamente manutenuti. Inoltre, possono essere più o meno adatti alla tipologia e alla durata del percorso. Se il viaggio è lungo è auspicabile che siano dotati di tutti i comfort per l’ergonomia.

 

I veicoli della flotta aziendale

I veicoli aziendali sono generalmente in leasing o a noleggio, hanno un ricambio costante, sono opportunamente conservati e, qualora servisse, riparati a regola d’arte.

 

Le infrastrutture

Le infrastrutture costituiscono il nostro percorso. Mutano e cambiano negli anni rispetto alle variazioni delle condizioni di traffico. Non sempre stanno al passo con i tempi e con le esigenze; in più alcune volte non sono costantemente manutenute. Tra gli elementi del sistema di trasporto è sicuramente l’elemento più oneroso da sostituire.

 

L’ambiente

Le condizioni di guida sono influenzate dal contesto ambientale. Pensiamo ad esempio alla differenza di un tragitto con un cielo limpido o in una giornata di nebbia. Che succede poi a infrastruttura e veicolo quando piove molto o grandina?

 

Il fattore umano

Eccoci giunti all’ultimo fondamentale elemento: l’uomo. Il conducente è sempre l’elemento più fragile di tutta la catena e quello sul quale dovrebbero porre l’attenzione datore di lavoro e RSPP. Il dipendente potrebbe incorrere in diverse tipologie di errore, vediamone alcune:

  • stima errata della velocità dei veicoli in avvicinamento o scelta di un gap sbagliato per effettuare un’immissione in rotatoria
  • distrazione a causa di stanchezza o stress
  • disattenzione a causa di mancato interesse alla guida
  • “stanchezza” con conseguente insorgere di fatica legata al compito
  • overload a causa dell’elaborazione di troppe informazioni necessarie per l’esecuzione contemporanea di più compiti
  • violazione volontaria delle norme del codice della strada (cellulare, alcool, etc.)
  • ignoranza nell’utilizzo ottimale del mezzo di trasporto e dei suoi dispositivi di sicurezza.

Oltre a tutti questi possibili errori, va considerato anche che il lavoratore potrebbe non gradire il compito di guida, cosa che potrebbe creargli ansia, stress e tensioni.

 

Riflettiamo insieme….

Ai nostri dipendenti facciamo fare molti corsi: dall’antincendio al primo soccorso secondo le proprie mansioni e compiti. Ma li formiamo per ridurre il rischio ai quali sono esposti ogni giorno almeno due volte al giorno nel percorso casa-lavoro?

Domandiamoci se è più probabile che debbano spegnere un incendio o che facciano un incidente in macchina. Perché adempiamo alla formazione obbligatoria e quella di un rischio con maggiore probabilità di accadimento non la proponiamo?

 

Serve una visione più ampia e lungimirante della sicurezza dei lavoratori. Serve un'adeguata individuazione e misurazione di tutti i rischi.

In questa guida puoi capire come procedere alla corretta valutazione dei rischi. Scaricala.

scarica la guida gratuita

Giovanni Costantini

Scritto da   Giovanni Costantini

Laureato in Ingegneria della Sicurezza civile ed industriale presso l’Università degli Studi di Padova nel 2019 con una tesi sperimentale utilizzando il simulatore di guida sulla tematica della fatica passiva del conducente, l’anno successivo entra a far parte della squadra di Polistudio S.p.A. nel reparto Ricerca e Sviluppo. Studia gli aggiornamenti normativi e strumentali e fornisce assistenza tecnica agli altri team, propone miglioramenti procedurali e promuove progetti innovativi a colleghi e clienti.

ISCRIVITI AL NOSTRO BLOG