Il RENTRI per i rifiuti
Il RENTRI, Registro nazionale della tracciabilità dei rifiuti, introduce un nuovo modello di gestione digitale per semplificare gli adempimenti delle imprese in materia di trasporto e smaltimento dei rifiuti. Questo nuovo sistema, previsto dal Decreto Legislativo del 3 settembre 2020 numero 116, ha come obiettivo principale quello di sostituire il Sistri, Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti, e di offrire ai soggetti coinvolti alcuni vantaggi.
Tra questi vantaggi, spicca la possibilità di trasmettere i dati da parte di tutti gli operatori attraverso un'unica piattaforma, compresi i produttori, i trasportatori e i gestori dei rifiuti. In questo modo si ottiene un maggiore livello di omogeneità dei dati, riducendo le possibilità di errori e promettendo di semplificare l'intera procedura. Il nuovo modello di gestione digitale, nelle intenzioni del legislatore, consentirà inoltre di ridurre gli oneri di spesa, amministrativi e burocratici a carico delle aziende, consentendo loro di concentrarsi maggiormente sulle attività produttive.
In ottica di strategia, il RENTRI andrebbe a mettere le basi per la concretizzazione dei principi di economia circolare, riducendo l'impatto ambientale e aumentando il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti. Inoltre, grazie alla maggiore precisione dei dati, si andrebbe ad aumentare la capacità di monitorare automaticamente l'intero processo di smaltimento, favorendo il controllo e la prevenzione di potenziali attività illegali.
Una definizione di RENTRI
In conclusione, l'introduzione del RENTRI introduce per le aziende un modello di gestione digitale per l'assolvimento degli adempimenti quali l'emissione dei formulari di identificazione del trasporto, e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico.
Da dove viene il RENTRI
Si può dire che il RENTRI sia un progetto nato dalle ceneri del SISTRI.
Il SISTRI, che tutti conosciamo, era il primo Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti introdotto con la Legge 296/2006, che disponeva l’implementazione di “un sistema integrato per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti (in funzione della sicurezza nazionale in rapporto all’esigenza di prevenzione e repressione dei gravi fenomeni di criminalità organizzata nell’ambito dello smaltimento illegale dei rifiuti)”.
È stato definitivamente adottato nel gennaio 2010 e dal 1° gennaio 2019 è stato soppresso, tra le altre cose, perché in sostanza non trovava applicabilità nella reale e contingente operatività delle aziende che intervengono nel circuito della gestione dei rifiuti.
Quando entrerà in vigore il RENTRI?
Il nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, che segna il definitivo superamento del SISTRI, entrerà in vigore il 15 giugno 2023.
Il nuovo Regolamento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 maggio ed è contenuto nel DM 4 aprile 2023, n. 59, recante la “Disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti ai sensi dell’articolo 188-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152“, che apporta una considerevole rivoluzione in materia (dal format dei nuovi modelli del registro di Carico/Scarico e dei formulari fino alle diverse tempistiche entro cui adottare i nuovi modelli a seconda della tipologia d’impresa e numero di dipendenti).
Tale Regolamento stabilisce obblighi e modalità di iscrizione, comunicazione dati, accesso e interoperabilità, con un preciso calendario, dettagliato nell’articolo 13 del Regolamento:
- enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti, e per tutti gli altri soggetti diversi dai produttori iniziali: a decorrere dal 18esimo mese (15 dicembre 2024) ed entro i sessanta giorni successivi;
- enti o imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di dieci dipendenti: a decorrere dal 24esimo mese (15 giugno 2025) ed entro i sessanta giorni successivi;
- tutti i restanti produttori di rifiuti speciali pericolosi obbligati all’iscrizione: a decorrere dal trentesimo mese (15 dicembre 2025) ed entro i 60 giorni successivi.
Nel momento in cui parte l’iscrizione, l’impresa è tenuta alla trasmissione al RENTRI dei dati contenuti nel registro di carico e scarico, che a partire dalla data di iscrizione deve essere tenuto in modalità digitale.
Se la tua preoccupazione, come azienda, è doverti adeguare in fretta alle nuove indicazioni che verranno, il consiglio più utile in questo momento è fare una sorta di "autodiagnosi" rispetto alla compliance della tua azienda rispetto alla Gestione rifiuti.
Quali aziende sono coinvolte dalla gestione digitale
Come abbiamo detto, le iscrizioni al RENTRI sono calendarizzate per tipologia e dimensioni aziendali, a partire dal dicembre 2024 con una fase transitoria che terminerà a febbraio 2026.
Sono interessati all’entrata in funzione del RENTRI:
- enti e imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti e i produttori di rifiuti pericolosi;
- enti e imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale;
- commercianti e gli intermediari di rifiuti pericolosi;
- consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
- soggetti di cui all’articolo 189, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006, con riferimento ai rifiuti non pericolosi (quelli tenuti al MUD).
Per tutti i soggetti non obbligati all’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale, gli adempimenti potranno continuare ad essere assolti tramite i formati cartacei.
Istruzioni operative per le comunicazioni dei dati al RENTRI e applicativi software saranno resi disponibili in specifici decreti direttoriali.
Nel frattempo, tieniti aggiornato sulla migliore gestione possibile del sistema rifiuti nella tua azienda. Scarica gratuitamente questo e-book.