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Economia circolare e sicurezza sul lavoro

L'economia circolare è un nuovo approccio economico che mira a ridurre l'uso di risorse naturali limitate e a minimizzare gli impatti ambientali. Questo concetto ha implicazioni significative sulla trasformazione dei processi di produzione e lavoro: una di queste ha a che fare con la necessità di garantire luoghi di lavoro sicuri e sani o, magari, persino con l’ambizione di migliorarli allargando il concetto di sostenibilità anche alla qualità del lavoro.

L’economia circolare e sicurezza sul lavoro

La trasformazione dei luoghi e dei processi lavorativi

L'Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (EU OSHA) sta analizzando in proiezione, fino al 2040, gli effetti dell'economia circolare sui lavoratori e la loro sicurezza. Complessivamente, lo studio prospettico dell'EU-OSHA fornisce un'importante base di conoscenze per comprendere gli effetti futuri dell'economia circolare sulla SSL.

I nuovi “impatti ambientali” dell’economica circolare

Uno degli elementi chiave dell'economia circolare è la riduzione dell'uso di materie prime vergini e la promozione del riutilizzo, riciclo e recupero dei materiali.

Questo spesso comporta la necessità di trasformare o trattare i materiali esistenti in modo da renderli adatti per un nuovo ciclo di utilizzo.

I processi di riciclaggio possono determinare nuove necessità logistiche e di stoccaggio  all’interno delle aziende, l'uso di sostanze chimiche o il trattamento di rifiuti pericolosi. Pertanto, è fondamentale che i lavoratori vengano adeguatamente addestrati sulle procedure di sicurezza specifiche e siano forniti di attrezzature di protezione individuale adeguate.

Nuovi impatti occupazionali

Un'altra sfida per la sicurezza sul luogo di lavoro, nella transizione verso un'economia circolare, riguarda l'adozione di nuove tecnologie e processi. L'introduzione di macchinari e attrezzature avanzate richiede un'attenta valutazione dei rischi e un costante monitoraggio delle prestazioni e della sicurezza oltre all’inserimento di figure professionali specializzate o adeguatamente formate.

Per fare alcuni esempi, abbiamo parlato di automazione e robot (cobot) che possono offrire vantaggi significativi in termini di efficienza e riduzione dei rischi per i lavoratori, ma devono essere implementati in modo da garantire la sicurezza degli stessi.

Nuovi scenari di cooperazione

Secondo i vari scenari ipotizzati nello studio EU OSHA, l'economia circolare potrebbe comportare la collaborazione tra diverse aziende e settori, oppure la smaterializzazione del luogo di lavoro fisico per l’affermazione del luogo di lavoro virtuale (smart working, telelavoro o persino il Metaverso) ; scenario, quest'ultimo, già parzialmente attuale dal momento che in molte aziende si attua il lavoro da remoto parziale o totale anche come strumento di welfare.

Tutto ciò porterà a una maggiore complessità nella gestione della salute e sicurezza sul luogo di lavoro, poiché le varie organizzazioni dovranno coordinarsi e condividere informazioni sulle best practice e sui rischi specifici legati al processo circolare. La cooperazione e la condivisione delle conoscenze sono fondamentali per garantire la sicurezza dei lavoratori.

In linea generale, i risultati principali dello studio a livello europeo indicano che l'economia circolare può avere un impatto positivo sulla salute dei lavoratori. Ad esempio, l'adozione di pratiche di riciclo e recupero ridurranno il rischio di infortuni sul lavoro legati all'estrazione e alla produzione di nuovi materiali. Inoltre, l'aumento della domanda di prodotti sostenibili potrebbe creare nuove opportunità di lavoro nel settore green, con un potenziale incremento anche del benessere dei lavoratori.

Al fine di massimizzare le opportunità e mitigare i rischi, l’Agenzia europea consiglia alle aziende di investire nella formazione e nella sensibilizzazione dei lavoratori per garantire una corretta gestione delle nuove tecnologie e dei materiali utilizzati nell'economia circolare.

Ad oggi, sono ancora molte le variabili che potranno condizionare gli scenari futuri del lavoro: dalle politiche nazionali ed europee al cambiamento della domanda di prodotti sostenibili; dalla disponibilità di risorse, energia e materie prime, alle innovazioni tecnologiche. Per questi motivi la formazione è la miglior risposta possibile che permette alle aziende di rimanere sintonizzate sulle frequenze delle opportunità senza perdere di vista i potenziali rischi.

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Redazione Polistudio

Scritto da   Redazione Polistudio

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