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5 skill richieste Hse manager oggi-1

In questo articolo, vogliamo offrire un ulteriore punto di vista per individuare le cose fondamentali che un HSE Manager e un RSPP devono assolutamente sapere nello svolgimento delle loro attività. 

Di seguito ti riportiamo qualità che riteniamo non debbano mai mancare in un responsabile HSE

 

Definizione: HSE Manager cosa fa?

La norma UNI 11720 definisce l'HSE Manager come la “figura di riferimento per il coordinamento, la consulenza ed il supporto gestionale per l’implementazione e l’integrazione dei processi legati alla salute, alla sicurezza e all’ambiente, con l’obiettivo di concorrere all’efficienza complessiva dell’organizzazione”.

RSPP: chi è?

RSPP sta per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ed è definito dall'articolo 2 del D.lgs 81 come "persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi".

È una figura obbligatoria nelle aziende ed è nominata dal datore di lavoro. In alcuni casi può anche coincidere con l'HSE Manager.

 

Ecco alcuni contenuti blog che puoi leggere per approfondire l'argomento:


HSE Manager skills: 5 peculiarità

1. Conoscere e usare le tecnologie 4.0 e i dati 

Oggigiorno sentiamo spesso dire che il mondo è cambiato e che questa è l’epoca dell’Industria 4.0.  

Beh, è vero… Le tecnologie 4.0 disponibili oggi sono già al servizio della produzione, del marketing e delle vendite, della manutenzione, della qualità, perfino della selezione del personale.  

Se il mondo HSE vuole far ascoltare la sua voce al management, deve riuscire a parlare lo stesso linguaggio, che non può prescindere dai dati. I termini KPI e big data oggi devono essere conosciuti e ben compresi da un HSE Manager. Portare in una riunione periodica solo i dati degli indici infortunistici oggi non è più sufficiente. 

Pensa a quanti dati e informazioni un RSPP o un HSE Manager gestiscono nelle normali attività quotidiane (e spesso non se ne rendono conto): ore di formazione del personale, percentuali di idoneità o non idoneità alla mansione, stati di avanzamento dei piani di gestione, numero di controlli eseguiti e dati sull’efficacia degli interventi effettuati, quantità dei rifiuti smaltiti, numero di fornitori che operano in azienda, ecc. 

L’HSE Manager deve quindi riuscire a identificare quali sono i dati significativi che sono in suo possesso e come questi dati possono aiutare a indirizzare le scelte dell’azienda nella direzione della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente. 

 

2. Saper coinvolgere le persone  

Oggi più che mai ci rendiamo conto che le persone agiscono non solo perché “devono”, ma soprattutto perché sono spinte dalla propria “motivazione endogena” e dai propri valori. Questo succede anche nelle organizzazioni, a tutti i livelli: dall’imprenditore che sogna di sviluppare un’azienda che duri nel tempo anche dopo di lui, fino all’ultimo apprendista che vuole crescere e costruire la propria professionalità. 

Ecco, l’HSE Manager deve riuscire a cogliere quanto la motivazione delle persone a tutti i livelli e soprattutto il contributo di tutti, siano importanti nellsviluppo di una cultura aziendale orientata alla sicurezza e alla sostenibilità. 

Ci sono numerosi orientamenti nell’ambito della gestione delle risorse umane su come questo si possa realizzare, in questo articolo vogliamo sottolineare soltanto che, anche e soprattutto, l’HSE Manager e l’RSPP contribuiscono a creare le condizioni perché ogni persona possa contribuire a tutelare se stessa e ciò che gli sta intorno. 

A tal proposito puoi leggere anche “Sicurezza sui Luoghi di Lavoro: il ruolo chiave della condotta umana 

 

3. Sicurezza come parte della strategia aziendale 

Le organizzazioni sono creature complesse, lo sappiamo. Ci sono tanti sistemi di gestione, tanti uffici e reparti che spesso non comunicano e hanno anche obiettivi contrastanti. Pensiamo ad esempio, alla manutenzione e alla produzione: l’obiettivo della produzione è produrre il più possibile e non fermare mai le macchine, mentre l’obiettivo della manutenzione è proprio il contrario, ovvero far funzionare le macchine secondo ciò che è previsto dal costruttore, fermandole anche spesso se necessario. 

Cosa c’entra questo con la sicurezza e la strategia aziendale? 

L’obiettivo dell’azienda dovrebbe essere unico, ovvero quello di creare un “valore condiviso”: un prodotto o servizio utile per i propri clienti e un ambiente di lavoro sicuro e sostenibile. In tal senso, non ci possono essere obiettivi in contrasto fra loro: la salute e la sicurezza e la tutela dell’ambiente devono essere prima di tutto valori patrimonio dell’imprenditore e dei vertici dell’azienda e, in secondo luogo, far parte della strategia aziendale e permeare l’organizzazione, tutta. 

Un HSE Manager deve avere questo tipo di approccio o il suo impatto sull’organizzazione non sarà del tutto efficace. 

 

4. Valutare la compliance e l’adeguatezza dell’azienda è indispensabile 

Il termine “compliance” è molto usato in ambito amministrativo e manageriale ed ha il significato di “conformità” alle leggi e norme volontarie a cui l’azienda ha deciso di adattarsi. 

Con “adeguatezza” invece facciamo riferimento a ciò che è previsto dall’articolo 2381 del c.c. 

(…) Gli organi delegati curano che l'assetto organizzativo, amministrativo e contabile sia adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa (…) 

Capire a che punto si è rispetto ad una conformità alle norme e ricercare l’adeguatezza organizzativa anche dal punto di vista della tutela, salute e sicurezza dovrebbe essere uno dei principali focus dell’HSE Manager. 

 

5. Adottare uno sguardo olistico 

Siamo arrivati all’ultimo punto fondamentale, che riassume e comprende tutti i punti precedenti. 

L’HSE Manager deve possedere la capacità di guardare la sua organizzazione da un punto di vista olistico, cioè come un’unica creatura, non una somma di singoli fattori scindibili tra loroOgni componente (persone, modelli organizzativi, stakeholders, tecnologie, reparti, macchine e attrezzature, ecc.) contribuisce e interagisce strettamente con altre dinamiche complesse... come gli ingranaggi di un orologio: ogni pezzo influenza le azioni dell’altro e viceversa.  

Per fare ciò le competenze tecnico-verticali tradizionali richieste dal D.Lgs. 81/08 sulla valutazione dei rischi e l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione oggi non possono bastare. 

La vera sfida, quindi, è cogliere questi mutamenti e accorgersi di quanto il ruolo del HSE Manager sia effettivamente necessario e strategico per traghettare le aziende in un nuovo modello di business sostenibile e proiettato nel lungo periodo. 

 

La sfida più grande in tema di salute e sicurezza è riconoscere contributo e responsabilità di ogni membro dell’organizzazione. Proprio per questo abbiamo realizzato una guida sull’Effettività organizzativa per aiutarti ad essere le decisioni che prendiamo. 

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Redazione Polistudio

Scritto da   Redazione Polistudio

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