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Infortunio sul Lavoro in Itinere

Oltre il 27% degli infortuni sul lavoro con esito mortale registrati nel 2019 riguardano denunce di infortunio in itinere. Il che significa che un caso su quattro di incidente mortale avviene durante uno spostamento per motivi di lavoro.

Questi sono i dati pubblicati dall’INAIL a luglio 2020 e relativi ai casi di infortunio sul lavoro in itinere nel 2019.

Aggiornamento ottobre 2022

 

Dati che devono far riflettere sui rischi che sconfinano dalle mura aziendali e sull’importanza di porre in essere tutte le misure di prevenzione idonee a proteggere i lavoratori in ogni situazione.

 

Incidenti in Itinere: Appunti professionali INAIL

Numeri preoccupanti e costantemente in aumento: questa è la sintesi del Documento INAIL. Ecco alcuni dati più specifici:

  • 106.000 denunce di infortunio in itinere nel 2019 (+2% rispetto al 2018)
  • 73.000 infortuni in itinere con coinvolgimento di un veicolo (circa il 75% degli infortuni complessivi)
  • 318 decessi a seguito di infortuni in itinere (pari al 27,5% dei decessi totali per incidente sul lavoro).
  • Aumento costante delle denunce di infortunio in itinere nel quinquennio preso in considerazione (da 24,9% nel 2015 al 27,5% del 2019)

Il documento poi prosegue con un’esaustiva elencazione di altri dati attinenti (quali la comparazione tra infortuni in itinere e in occasione di lavoro) e parte proprio da tutte queste risultanze per fare qualche previsione per il 2020.

Nel semestre gennaio-giugno 2020 c’è stato un netto calo degli infortuni in itinere rispetto all’anno precedente (pari al 43% rispetto allo stesso periodo nel 2019). Tuttavia, questi dati risentono pesantemente delle conseguenze della pandemia da Covid-19: lockdown, smart working e chiusura forzata delle attività hanno di fatto ridotto gli spostamenti dei lavoratori, tant’è che proprio a marzo 2020 si registra un -66%, proprio in corrispondenza dell’inizio delle restrizioni.

Meno infortuni in itinere? Sì, ma a fronte di un calo generale del traffico! Questo significa che l’interruzione del trend negativo NON è dovuta ad efficaci misure di prevenzione e protezione poste in essere dalle aziende. Non abbiamo dati per dire che sì è fatto davvero un passo avanti in questo senso. Per questo è meglio non abbassare la guardia!

 

Leggi dal blog anche:

 

Infortunio sul Lavoro in Itinere: come mettersi al sicuro?

La fonte normativa di riferimento è il D.lgs. 81/08 (obbligo alla valutazione dei rischi) accompagnato dalla norma UNI ISO 39001:2016 (standard di gestione per la mitigazione del rischio stradale).

Come per ogni altro aspetto della salute e sicurezza sul lavoro quindi, il nodo principale da sciogliere riguarda la valutazione del rischio.

Ai fini della valutazione del rischio stradale sono da considerare elementi quali:

  • Lo stato dei veicoli utilizzati (sistemi di sicurezza a bordo, affidabilità del veicolo…)
  • Lo stato delle infrastrutture pubbliche lungo il tragitto
  • Le possibili condizioni metereologiche o ambientali sfavorevoli
  • Tutti gli elementi correlati al fattore umano (stress, condizioni fisiche, astensioni da comportamenti scorretti o pericolosi…).

Aggiornamento

Infortunio in Itinere INAIL: dati del 2022

Se pandemia e lockdown avevano contribuito a limitare i casi di infortunio in itinere, allo stato attuale, vista la ripresa delle attività economiche, l'aumento dell'occupazione e i conseguenti spostamenti lavorativi, il trend negativo si è interrotto.

Già considerando i primi 5 mesi del 2022 e rapportandoli allo stesso periodo del 2021, l'INAIL stima un aumento degli incidenti stradali in occasione di lavoro di circa il 34%. Se poi consideriamo più in generale tutti gli episodi di incidente o infortunio sul lavoro la percentuale sale a quasi il 50%.

 

Per approfondire questo tipo di indagine abbiamo realizzato una Checklist utile a prevenire gli Infortuni stradali con tanto di Audit per effettuare da subito un'autovalutazione.

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Cristina Dall'Ara

Scritto da   Cristina Dall'Ara

HS&E Technician di Polistudio S.P.A. da novembre del 2000. Rspp di varie aziende ed enti pubblici tra cui alcuni istituti penitenziari, formatrice e specializzata in valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico. Autrice di due edizioni sulla sicurezza nelle scuole edito dal Sole 24 ore.

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