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Mobility Manager: cosa può fare per evitare gli infortuni in itinere

Incidenti stradali in occasione di lavoro e infortuni in itinere sono ancora all'ordine del giorno. Lo dice l'INAIL e lo dicono i numeri. Qui entra in gioco il Mobility Manager aziendale: la figura incaricata di migliorare e ottimizzare la mobilità dei lavoratori.

 

Infortuni in itinere: alcuni dati statistici

Nel 2019 in Italia sono stati denunciati oltre 600.000 infortuni sul lavoro, per un totale di 1156 con esito mortale. L’INAIL nei suoi rapporti annuali riporta questi spaventosi numeri suddividendoli per modalità di accadimento. L’infortunio infatti può avvenire in occasione di lavoro (con o senza mezzo di trasporto) oppure in itinere (con o senza mezzo di trasporto).Il 14% delle denunce degli infortuni sul lavoro avviene con il mezzo di trasporto e, quando invece ci si focalizza sulle denunce di infortunio con esito mortale, la percentuale supera il 40%.

mobilità dipendenti - denunce infortunio stradale per modalità di accadimento - 2019

mobilità lavoratori - denunce infortunio stradale con esito mortale - 2019

Il 40% delle denunce di infortunio con esito mortale avviene dunque a bordo dei veicoli sia in occasione di lavoro che in itinere.

 

Che cos’è l’incidente in itinere?

Tradotto quasi letteralmente, in itinere significa “nel percorso” ed è la dicitura introdotta dall’art. 12 del D.Lgs n. 38 del 23 febbraio 2000 per definire quella particolare tipologia di infortunio che si verifica lungo il normale percorso casa-lavoro.

L’infortunio in itinere è quindi un incidente stradale nel quale è coinvolto il lavoratore:

  • quando si verifica nel tragitto di andata o ritorno dalla propria abitazione al luogo di lavoro
  • quando di verifica nel tragitto tra due luoghi di lavoro (caso per chi ha più rapporti lavorativi)
  • quando si verifica nel tragitto di andata o ritorno al luogo di consumazione dei pasti (qualora mancasse la mensa aziendale).

È bene ricordare che in tutti i documenti il tragitto viene definito “normale percorso”, ovvero l’itinerario più breve, senza deviazioni!

 

Come sensibilizzare tutta l'azienda in modo da evitare incidenti in itinere? Scoprilo nel nostro manuale scaricabile.

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Chi è il Mobilty Manager aziendale?

Il Mobility Manager – come già lascia intendere il nome – è il responsabile della mobilità dei dipendenti. Il decreto Ronchi sulla mobilità sostenibile del 27 marzo 1998 prevede che le aziende e gli enti pubblici con oltre 300 dipendenti o le imprese con oltre 8 dipendenti per determinati comuni, abbiano un manager che si occupi della propria mobilità.

Il Mobility Manager:

  • analizza gli spostamenti casa-lavoro
  • redige il Piano degli spostamenti casa lavoro (PSCL)
  • realizza dei servizi legati alla mobilità (car pooling, propone abbonamenti per mezzi pubblici a prezzi agevolati, introduce il car-sharing, ecc.)
  • monitora la mobilità dei dipendenti.

Che cos’è il Piano spostamenti casa-lavoro (PSCL)?

Il Piano degli spostamenti casa-lavoro è un documento obbligatorio per aziende ed enti pubblici con oltre 300 dipendenti. Introdotto dal medesimo decreto del Mobility manager, il piano ha due obiettivi:

  • ridurre l’uso dei mezzi privati individuali
  • migliorare l'organizzazione degli orari al fine di evitare problemi legati al traffico.

Questo piano deve essere trasmesso entro la fine di ogni anno al Comune che avrà 60 giorni per prendere accordi con l’azienda o l’ente pubblico per l’applicazione del piano. Il piano deve essere aggiornato annualmente.

 

Chi è il Mobilty Manager di area?

Il Mobility Manager di area è una figura di coordinamento e supporto per tutti i Mobility Manager aziendali operanti in un ambito territoriale comunale specifico. È stata introdotta con Decreto ministeriale 20 dicembre 2000 e tra i compiti di questo manager ci sono:

  • divulgare e formare le aziende interessate
  • assistere nella stesura del PSCL
  • favorire la sperimentazione di servizi come car-pooling e di car-sharing
  • favorire la diffusione di mezzi a basso impatto ambientale.

 

Le novità del 2020: decreto rilancio mobility manager

Con il decreto rilancio del maggio 2020, convertito con L.17.7.2020 n.77, dopo oltre 20 anni la figura del Mobility Manager viene rivista. Il numero dei dipendenti per l’obbligo del Manager, per le aziende o gli enti pubblici ubicati in determinate aree, passa da 300 a 100. Portando a 100 il numero dei dipendenti si vuole sottolineare l’importanza della mobilità sostenibile oggi e la necessità di decongestionare il traffico delle aree urbane.

Restiamo ora in attesa dei decreti relativi alla redazione del piano della mobilità e di chiarimenti riguardo le funzioni, la durata della carica e le modalità di nomina del Mobility Manager aziendale.

 

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Giovanni Costantini

Scritto da   Giovanni Costantini

Laureato in Ingegneria della Sicurezza civile ed industriale presso l’Università degli Studi di Padova nel 2019 con una tesi sperimentale utilizzando il simulatore di guida sulla tematica della fatica passiva del conducente, l’anno successivo entra a far parte della squadra di Polistudio S.p.A. nel reparto Ricerca e Sviluppo. Studia gli aggiornamenti normativi e strumentali e fornisce assistenza tecnica agli altri team, propone miglioramenti procedurali e promuove progetti innovativi a colleghi e clienti.

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