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Normativa imballaggi ed etichettatura energetica- come interagiscono i due obblighi

Con il primo gennaio del 2023 è entrato in vigore l'obbligo di etichettatura degli imballaggi, determinando l’obbligatorietà per i produttori di fornire al consumatore finale informazioni sulle modalità di raccolta, riutilizzo, recupero e riciclaggio degli stessi. 

L'obiettivo principale di questa normativa è fornire informazioni uniformi ai consumatori sulle caratteristiche ambientali degli imballaggi, al fine di promuovere scelte più consapevoli ed eco-sostenibili. 

Nello stesso frangente temporale, ma con alcuni mesi d’anticipo, è entrata in piena operatività anche la nuova etichetta energetica. Il 1° marzo 2021 è stata introdotta una nuova etichetta energetica, necessaria per tenere il passo con la sempre crescente efficienza energetica dei prodotti. Infatti, molte apparecchiature hanno raggiunto livelli di efficienza superiori a quelli previsti dalla scala di efficienza energetica precedente, che richiedeva l'utilizzo di classi talmente "estese" da non essere più chiare, come "A+++ -40%".

Per questo motivo, l’Unione Europea ha rivisto e migliorato le etichette energetiche per renderle più comprensibili. Le nuove etichette energetiche si applicano ad ogni tipo di prodotto che abbia un’alimentazione elettrica: frigoriferi e congelatori domestici, lavatrici e lavasciuga, lavastoviglie, TV e display, e sorgenti luminose, condizionatori d'aria, asciugatrici e aspirapolvere, eccetera.

 

Come interagiscono tra loro queste due norme?

Si tratta in entrambi i casi di norme che nell’intenzione del legislatore sono mirate a tutelare l’ambiente e permettere al consumatore di attuare comportamenti più virtuosi. Per i produttori queste due normative hanno reso le cose un po’ più complesse anche per i casi in cui i prodotti richiedono sia imballaggi che etichette elettroniche.

Per risolvere i dubbi si è attivata Confindustria, interpellando il ministero per capire se anche l’etichetta energetica di prodotti come apparecchiature elettriche, elettroniche, pneumatici eccetera, dovesse essere considerata “imballaggio”, ai sensi della disciplina attuale, e, soprattutto, se questa dovesse sottostare agli obblighi di etichettatura ambientale.

 

Normativa imballaggi: i prodotti con obbligo di etichetta energetica sono esclusi dall’obbligo di etichettatura ambientale

Il Ministero dell'Ambiente chiarisce che le apparecchiature elettriche ed elettroniche soggette all'etichettatura energetica ai sensi del regolamento 2017/1369/Ue sono esclusi dall'obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi, entrato in vigore il primo gennaio di quest'anno.

 

Il Ministero ha confermato ufficialmente che la disciplina dell'etichettatura ambientale degli imballaggi non si applica ai prodotti oggetto di etichettatura energetica ai sensi della regolamentazione europea. Il Regolamento quadro rinvia a successivi atti delegati l'adozione di una disciplina di dettaglio, volta a delineare i requisiti specifici dell'etichetta energetica, che potrà prevedere anche che detta etichetta sia stampigliata sull'imballaggio del prodotto.

 

In considerazione della necessità di armonizzare le disposizioni recanti i diversi obblighi di etichettatura, le previsioni dell'articolo del Codice dell'Ambiente non si applicano alle tipologie di prodotto soggette alla disciplina di cui al Regolamento 2017/1369. La risposta del Ministero costituirà criterio interpretativo vincolante per l'esercizio delle attività di competenza delle pubbliche amministrazioni in materia e risulta pubblicata sul sito ufficiale del Ministero.

Agli occhi di molti potrebbe sembrare un dettaglio, ma avere una risposta ufficiale a questo quesito solleva moltissimi produttori dal rischio di sanzioni.

Serve chiarezza sull'applicazione della norma? Scarica il pdf gratuito che trovi qui sotto:

scarica la guida etichettatura ambinetale

 

 

Per ulteriori approfondimenti sul tema si rimanda alla lettura dei nostri precedenti articoli:

Anna Mezzanato

Scritto da   Anna Mezzanato

Laureata in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Ferrara con una tesi in diritto ambientale in materia di economia circolare. Inizia il suo percorso lavorando in una multiutility operante nel settore nella gestione integrata dei rifiuti urbani. Nel 2019 inizia a collaborare con una società di consulenza in qualità di consulente legale ambientale. Nel 2020 entra a far parte di Polistudio S.p.A. occupandosi della verifica delle idoneità tecnico professionale dei fornitori per conto delle aziende clienti e verifica della conformità dei processi aziendali alla normativa in materia di sicurezza e ambiente.

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