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Sicurezza-sul-luogo-di-lavoro

Quando si parla di sicurezza sul luogo di lavoro, ci si concentra spesso sulle normative e gli adempimenti da mettere in atto per essere compliant, trascurando il quadro d’insieme che comprende un’approfondita analisi sui rischi e dei possibili costi per la sicurezza che ne derivano. 

Recentemente, la Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati  ha pubblicato la “Relazione intermedia sull'attività svolta” che ha fotografato, tra gli altri aspetti, i dati più interessanti sull’impatto reale degli infortuni sul lavoro.

 

Sicurezza sui luoghi di lavoro e dati sugli infortuni

Dati aggiornati ad aprile 2023

I dati inclusi nel report riprendono le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) secondo la quale ogni anno nel mondo muoiono 2,8 milioni di persone per incidenti o malattie legate al lavoro e, di questi, circa 400 mila lavoratori sono vittime d’infortuni mortali e 2,4 milioni sono le morti causate da malattie professionali. Ovviamente, non tutti gli infortuni sono mortali. Infatti, a questo conto si aggiungono più di 374 milioni di lavoratori vittime ogni anno d’infortuni sul lavoro non mortali ma che provocano lesioni e portano ad assenze dal lavoro.

A livello europeo, nonostante negli ultimi trent’anni siano stati com­piuti progressi significativi in materia di sicurezza e salute sul lavoro, (tra il 1994 e il 2018 gli infortuni mortali sul lavoro sono diminuiti di circa il 70%), nel 2018 si sono registrati ancora oltre 3.300 infortuni mortali e 3,1 milioni di infortuni non mortali; inoltre, ogni anno muoiono più di 200.000 lavoratori a causa di malattie professionali. (Fonte: Comunicazione della COMMISSIONE EUROPEA – Quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027 SSL in un mondo del lavoro in evoluzione, 2021)

 

Per l’Italia si fa riferimento ai dati INAIL, tenendo conto che nel 2020 e parte del 2021 occorre considerare l’effetto COVID con situazioni atipiche di lockdown e smart-working che ha comportato dati non direttamente confrontabili con il periodo pregresso, oltre che nuovi elementi per lo studio dei dati relativi alla SSL.

Nel 2021 le denunce di infortunio mortale sul lavoro sono state 1.361 e sono stati denunciati all'Inail  più di 564mila infortuni sul lavoro.

Invece, gli infortuni denunciati nel 2022 sono stati 697.773, in aumento del 25,7% rispetto al 2021.

 

Quali sono i reali costi della sicurezza per infortuni sul lavoro

3.050 MLD di euro: si stima che a livello mondiale siano questi i costi causati da infortuni sul lavoro e malattie professionali nel 2019; una cifra comparabile a quasi il 4% del PIL. 

A livello europeo il costo degli infortuni è stimato a 460 MLD di euro, oltre il 3,3 % del PIL.

(Fonte dati: Comunicazione CE 2021)

A livello nazionale, le stime dei costi della sicurezza calcolati dall’Inail stabiliscono che “il danno economico causato da infortuni e malattie professionali è risultato, nel 2007, pari a quasi 48 miliardi di euro, ovvero più del 3% del PIL”.

(Fonte: Andamento degli infortuni sul lavoro, Dati Inail, luglio 2011)

Le valutazioni prodotte risultano tuttavia delle stime che non riescono a considerare tutti i costi prodotti degli infortuni (non sempre misurabili), che però impattano, in maniera diretta o meno, su molte altre sfere: 

  • Personale e familiare
  • Sociale
  • Aziendale/organizzativo
  • Sistema sanitario
  • Sistema previdenziale
  • Compagnie di assicurazione

 

Costo sicurezza sul lavoro per aziende e società

 

Infortuni: costi sicurezza aziendali

I costi degli infortuni e delle malattie professionali aumentano i costi dell’impresa nel breve e nel lungo termine.

Un’azienda in cui avvengono infortuni subisce anche contraccolpi di vario genere dovuti a:

  • L’assenza del lavoratore infortunato fino alla sua ripresa
  • Riorganizzazione del lavoro
  • Recruiting per trovare personale temporaneo in sostituzione dell’infortunato
  • Formazione di nuovi lavoratori
  • Eventuali riparazioni/danni alle macchine
  • Possibile rallentamento della produttività
  • Aumento del Turn Over per scarsa soddisfazione lavorativa
  • Aumento dei premi assicurativi
  • Danno d’immagine alla reputazione dell’azienda

 

Infortuni: costi per la società

L’impatto degli infortuni non è assorbito soltanto dal lavoratore e dall’azienda, ma rientra in un contesto molto più ampio.

Secondo la letteratura riconosciuta dalle normative riguardanti la sicurezza sul luogo di lavoro, i costi sociali degli infortuni devono essere intesi come la somma di tutti i costi collegati all’infortunio e alla malattia del lavoratore.

Gli impatti infatti possono essere anche presenti anche sull’abilità della persona colpita da infortunio nel perseguire le sue principali attività sociali come la cura dei membri della famiglia.

 

Ecco una grafica esplicativa:

poli

Questa tabella, pubblicata sulla reportistica della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, illustra i costi sostenuti dai lavoratori che comprendono nume­rose variabili a seconda che si tratti di costi tangibili ed economicamente valuta­bili, oppure di costi intangibili difficilmente valutabili in termini monetari.

Da non dimenticare, anche un'altra voce di costo indiretto: i lavoratori infortunati che riportano problemi di salute potrebbero avere prospettive economiche peggiori rispetto ai lavoratori in salute, essere limitati o rallentati sulle opportunità di carriera.

 

Approfondimenti Blog:

 

Costi Sicurezza Aziendale: pianificare la riduzione del rischio per l’azienda

Pianificare processi e strategie a tutela dei lavoratori porta benefici non solo alle persone, perché vengono appunto tutelate nella loro salute, ma anche economici a vantaggio delle aziende e della società.

Nella reportistica pubblicata, si parla infatti di un dato significativo: la stima del ROP (Return On Prevention), cioè il ritorno dell’investimento in sicurezza e prevenzione da malattie e infortuni.

Questo dato, il ROP, risulta pari a 2,2: ovvero ogni euro speso in Salute Sicurezza sul Lavoro (SSL) genera un valore più che doppio.

(Fonte dati: analisi e-Labo su dati DGUV e EU-OSHA)

 

Politiche aziendali e, ovviamente, nazionali di promozione della sicurezza e del benessere sul luogo di lavoro comportano benefici alle persone e assicurano:

  • Miglioramento della produttività
  • Calo delle assenze per malattia
  • Minori costi a carico del sistema sanitario
  • Minor Turn Over
  • Migliore organizzazione del lavoro
  • Maggior disponibilità di dipendenti esperti in buona salute che possono affiancare i giovani trasferendo la loro esperienza
  • Promozione di metodi e tecnologie di lavoro più efficienti
  • Calo del numero di persone che devono ridurre il proprio orario di lavoro per assistere un familiare infortunato o malato

 

Risulta certamente difficile, ma possibile associare un valore ad ognuna di queste voci riassunte nell’elenco. È evidente che la complessità e la molteplicità di fattori da prendere in considerazione quando si parla di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro rende ogni azienda unica nel suo genere.

E tu, come attui la Gestione dei costi della salute e sicurezza all'interno dell'azienda? Hai una strategia di medio-lungo periodo per la tutela dei lavoratori? Conosci gli incentivi e i bonus che possono essere usati per migliorare la salute e la sicurezza nella tua azienda?

Se desideri essere accompagnato nella costruzione del budget in materia di salute e sicurezza più adeguato alla tua organizzazione, Polistudio può metterti a disposizione la sua competenza ed esperienza trentennale.

 

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Vincenzo Moschetto

Scritto da   Vincenzo Moschetto

Muove i primi passi professionalmente nel 1987 occupandosi di consulenza aziendale a tutto tondo. Consegue l’abilitazione alla professione di “Ragioniere Commercialista” nel 1992 presso l’Albo della provincia di Rovigo, dove risulta tuttora iscritto. A metà degli anni ’90 entra direttamente in azienda, dapprima come manager nell’area Finanza&Controllo, poi come Amministratore Delegato con compiti di Direzione Generale, ruolo che ha esercitato per oltre un decennio in contesti multinazionali e che dal 2011 ricopre in Polistudio. Qui ha contribuito a sviluppare modelli di gestione e consulenza utili ad unire la Salute, la Sicurezza e l’Ambiente nelle aziende alle loro aree Legale, Finanziaria e Risorse Umane. Attraverso un approccio di management sostenibile e generativo che applica nei confronti di risorse sociali, economiche ed ambientali, è impegnato quotidianamente nell'agire la sostenibilità in un'ottica di miglioramento continuo, sia per Polistudio che per le aziende clienti.

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