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etichettatura imballaggi 2022

Aggiornato a novembre 2022

Il mese di novembre è stato foriero di numerose novità in materia di imballaggi, oggetto di un’ampia riforma a livello europeo, che avrà considerevoli impatti sull’attuale gestione nazionale.

Si segnala anzitutto che il 22 novembre 2022, è stato pubblicato sul sito del MITE (oggi ridenominato MASE) il D.M. n. 360 del 28 settembre 2022 recante le “Linee Guida sull’etichettatura degli imballaggi ai sensi dell’art. 219, comma 5 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm”, che sostituiscono le precedenti approvate con il D.M. n. 114 del 16 marzo 2022.

Si ricorda, infatti, che ad aprile 2022 le precedenti Linee guida erano state notificate alla Commissione Europea per essere esaminate anche dagli altri Paesi membri dell’UE. Le attuali accolgono, quindi, le osservazioni formulate durante tale procedura di revisione e contengono ulteriori chiarimenti.

Rispetto alle precedenti, viene enfatizzato l’impiego dei canali digitali, come strumento per veicolare le informazioni obbligatorie da riportare sull’imballaggio, in alternativa all’apposizione fisica di tali informazioni sul pack. Vengono quindi privilegiati strumenti come App, QR code e siti web al fine di semplificare i processi produttivi, operativi ed economici delle imprese, che immettono gli imballaggi in più Paesi dell’Unione Europea e assicurare il rispetto dei principi della libera circolazione delle merci garantiti dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

In particolare, nella tabella seguente, sono riportate le modalità più efficaci in funzione del circuito di destinazione degli imballaggi (circuito domestico o industriale/commerciale):

 

imballaggi etichettatura 2022

Per ulteriori approfondimenti sul tema si rimanda alla lettura dei nostri precedenti articoli:

 

Interpello al MITE sugli imballaggi di dispositivi medici e farmaci

L’11 novembre sul sito del Ministero è stata pubblicata la risposta ad un interpello proprio inerente all’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi.

L’istante ha chiesto di chiarire se per gli imballaggi di farmaci ad uso umano e veterinario, dei dispositivi medici e dei dispositivi medico-diagnostici in vitro decorrerà, a partire dal 1° gennaio 2023, l'obbligo di etichettatura ambientale dettato dall’art. 219, comma 5, del citato D.Lgs. n. 152 del 2006, anche in relazione alle disposizioni di cui al comma 4 del medesimo articolo, che prevedono l’adozione di una disciplina specifica per talune particolari categorie di prodotti o tipologie di imballaggi, richiedendo il concerto del Ministero della salute qualora siano coinvolti aspetti sanitari.

Il MITE ha risposto che per particolari tipologie di imballaggi, quali ad esempio gli imballaggi pericolosi, anche domestici, nonché gli imballaggi primari di apparecchiature mediche e prodotti farmaceutici, il comma 4 del richiamato art. 219 del D.Lgs. n. 152/2006 prevede che con decreto del MITE, di concerto con il Ministro delle attività produttive, sia adottata una disciplina specifica volta ad individuare le misure tecniche necessarie per l’applicazione delle suddette disposizioni, Inoltre, ove siano coinvolti aspetti sanitari, è disposto che tale decreto sia adottato di concerto con il Ministro della salute.

Considerato che i medicinali ad uso umano e veterinario, i dispositivi medici e i dispositivi medico-diagnostici in vitro sono soggetti a stringenti normative, che fanno capo alle competenze del Ministero della Salute, ai relativi imballaggi non si applicheranno le disposizioni sull’etichettatura ambientale di cui al comma 5 dell’art. 219 del D.Lgs. 152/2006, fino all’adozione del decreto di cui al comma 4 del medesimo articolo, che recherà per essi la specifica disciplina attuativa.

 

Lo schema di regolamento europeo sulla gestione degli imballaggi

Gli imballaggi hanno un grande impatto sull'ambiente: sono tra i prodotti che consumano più materiali grezzi e i rifiuti che ne derivano inquinano l'aria e il suolo e rappresentano circa la metà dei rifiuti marini.

Sulla base di queste premesse, è da tempo in programma la revisione della disciplina normativa sulla gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio, oggi contenuta nella Direttiva 94/62/CE, ritenuta non efficace a ridimensionare gli impatti negativi sull'ambiente derivanti dalla produzione e utilizzo degli imballaggi.

Il 30 novembre 2022, la Commissione europea, dopo diverse consultazioni, ha presentato lo schema di Regolamento, che aggiornerà il quadro legislativo in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio, teso a perseguire i seguenti obiettivi principali:

  • Prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, riducendo la quantità, limitando gli imballaggi non necessari e promuovendo soluzioni di imballaggio riutilizzabili e ricaricabili. A tal fine, sono previsti obiettivi obbligatori di riutilizzo o ricarica e il divieto di alcuni tipi di imballaggi superflui (per esempio gli imballaggi monouso per frutta e verdura e per il consumo sul posto in bar e ristoranti, e i piccoli contenitori monouso utilizzati negli alberghi). A queste misure dovranno affiancarsi altri interventi a livello nazionale, decisi dagli Stati membri. Tra quelli suggeriti nella proposta vi sono sistemi di cauzione-rimborso per gli imballaggi riutilizzabili, incentivi economici quali un supplemento di prezzo per gli imballaggi monouso, la sensibilizzazione dei cittadini in merito al costo dell'imballaggio di un prodotto, o l'obbligo per le imprese di ampliare la gamma dei prodotti disponibili tramite sistemi di riutilizzo o ricarica, per esempio detergenti o altri prodotti per i quali non sono previsti obiettivi obbligatori. La proposta prevede inoltre l'introduzione di sistemi obbligatori di cauzione-rimborso per le bottiglie di plastica e le lattine di alluminio.
  • Rendere più chiara e uniforme l’etichettatura, in questo modo i consumatori saranno maggiormente facilitati nella raccolta differenziata.
  • Promuovere il riciclaggio di alta qualità, rendendo ogni tipologia di imballaggio sul mercato UE riciclabile in modo economicamente sostenibile entro il 2030.
  • Utilizzo obbligatorio di imballaggi compostabili per alcuni prodotti come bustine per il tè, cialde per caffè, bollini adesivi apposti su frutta e verdura e sacchetti di plastica ultraleggeri.
  • Diminuire l’impiego di risorse naturali primarie, incentivando, al contrario, l’utilizzo di materie prime secondarie per la produzione di imballaggi.

Nonostante la proposta di Regolamento persegua i principi della c.d. gerarchia dei rifiuti, l’attuale bozza ha fatto molto discutere. In particolare, è stata criticata la scelta di intervenire con un Regolamento anziché tramite Direttiva. Il Regolamento, infatti, è un atto legislativo applicabile tal quale, senza necessità di recepimento da parte degli Stati membri. Ciò lascia ai governi nazionali poco margine per adattare le nuove previsioni al contesto tipico di ogni stato. Il sistema di gestione degli imballaggi italiani, ad esempio, è maggiormente orientato al riciclaggio rispetto al riutilizzo, ciò significa che l’intera filiera, dai siti di produzione, alla distribuzione sino alle fasi di trattamento finale dei rifiuti andranno riparametrate alla luce delle nuove misure europee.

Data la complessità del tema, ti invitiamo a leggere la nostra Guida sui nuovi obblighi di etichettatura ambientale degli imballaggi per orientarti meglio nei prossimi mesi.

scarica la guida etichettatura ambinetale

Anna Mezzanato

Scritto da   Anna Mezzanato

Laureata in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Ferrara con una tesi in diritto ambientale in materia di economia circolare. Inizia il suo percorso lavorando in una multiutility operante nel settore nella gestione integrata dei rifiuti urbani. Nel 2019 inizia a collaborare con una società di consulenza in qualità di consulente legale ambientale. Nel 2020 entra a far parte di Polistudio S.p.A. occupandosi della verifica delle idoneità tecnico professionale dei fornitori per conto delle aziende clienti e verifica della conformità dei processi aziendali alla normativa in materia di sicurezza e ambiente.

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