I cambiamenti climatici stanno rendendo le estati sempre più calde, aumentando i rischi per la salute dei lavoratori. È essenziale che datori di lavoro e responsabili della sicurezza implementino misure efficaci per prevenire le patologie da calore e possibili infortuni.
Questo articolo esplora i rischi associati all'esposizione al calore nei luoghi di lavoro e le soluzioni pratiche per mitigarli, basandosi sulle linee guida fornite da un documento emesso dalla Regione Toscana dal titolo: “ Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dagli effetti del calore e della radiazione solare”. Questo documento risponde a quanto richiesto dal decreto-legge 28 luglio 2023, n. 98 che invita alla stesura di linee guida a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori esposti al rischio connesso al caldo.
Prevenire i Rischi del Caldo Estivo per i lavoratori
L'estate porta con sé ondate di calore che possono avere gravi conseguenze, soprattutto per le fasce più vulnerabili e per i lavoratori in ambienti a rischio. Il caldo eccessivo debilita l’organismo e può causare effetti a lungo termine sulla salute. Per questo motivo, il Ministero della Salute adotta ogni anno un Programma Nazionale di Prevenzione per fornire strumenti e informazioni utili a proteggersi dal caldo.
I rischi legati al caldo non si limitano ai malori. Le alte temperature possono aumentare il rischio di infortuni come scivolamenti, cadute e contatti pericolosi con attrezzature. Lo stress termico, che si verifica quando il corpo non riesce a regolare la propria temperatura, è un pericolo concreto. È quindi indispensabile che i datori di lavoro adottino tutte le misure necessarie per ridurre al minimo questi rischi, inclusa la formazione dei lavoratori sui pericoli del calore e sulle misure di prevenzione.
Lavoratori più a Rischio e come proteggersi
I lavoratori più esposti al caldo sono quelli che operano all'aperto o svolgono attività fisicamente impegnative, come nel settore dell'agricoltura, costruzioni, pesca, energia, industrie all'aperto e trasporti. Per proteggere tali lavoratori, è importante adottare delle semplici regole:
- Bere acqua regolarmente, almeno un bicchiere ogni 15-20 minuti
- Indossare abiti leggeri, chiari e traspiranti
- Rinfrescarsi spesso con acqua
- Fare pause regolari all'ombra
- Evitare di lavorare da soli
Inoltre, chi lavora all'aperto deve proteggersi con adeguati DPI dalle radiazioni UV, anche quando il cielo è nuvoloso, poiché i raggi ultravioletti possono attraversare le nuvole.
Azioni di prevenzione nei luoghi di lavoro per evitare le denunce di infortunio
Le azioni che un’azienda può adottare per evitare problematiche riguardanti l’esposizione alle alte temperature durante l’attività lavorativa possono essere:
- Designare una persona addestrata sui pericoli e sulle misure di tutela da adottare
- Identificazione dei pericoli /valutazione del rischio
- Individuare attività al fine di prevenire la disidratazione
- Rendere disponibili e accessibili acqua e aree ombreggiate per le pause
- Favorire l’acclimatazione dei lavoratori
- Organizzazione dei turni di lavoro
- Indumenti da Lavoro adeguati alle mansioni
- Formazione
- Evitare di lavorare da soli al caldo
- Pianificazione e risposta alle emergenze
- Riconoscimento delle condizioni di suscettibilità individuale
Identificazione dei pericoli legati a lavorare con le alte temperature e a stretta relazione con le radiazioni solari.
L'identificazione dei pericoli “implica il riconoscimento dei rischi legati al calore e delle malattie da calore, dovuti agli effetti di alte temperature, elevata umidità, esposizione al sole o ad altre fonti di calore, modalità lavorative, indumenti di lavoro, DPI e fattori di rischio personali”.
Per identificare preliminarmente la presenza o l'assenza di criticità legate al microclima in un'attività lavorativa, indipendentemente dal tipo di attività e dal fatto che si svolga all'aperto o al chiuso, è possibile utilizzare la seguente lista di controllo:
Poiché per ogni lavorazione all'aperto è necessario eseguire una valutazione del rischio microclimatico, è specificato che, se la lista di riscontro rileva uno o più "Sì", sarà necessario effettuare una valutazione dettagliata per ridurre e controllare le criticità identificate e implementare le relative misure di protezione.
Inoltre, negli ambienti non vincolati (come ad esempio uffici, aule e attività commerciali), l'obiettivo dovrebbe essere il comfort termico e in casi specifici di soggetti sensibili i requisiti dovrebbero essere quelli degli edifici di categoria A secondo la norma EN 16768-2, che implicano condizioni molto prossime alla neutralità termica.
Nel caso di appalti per lavori, i committenti devono verificare l'idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici, anche riguardo alla prevenzione del rischio caldo. Inoltre, devono coordinare e facilitare gli interventi di prevenzione e protezione per garantire il rispetto delle misure indicate, con particolare attenzione agli interventi di pronto soccorso.
Microclima? Come prevenire le patologie da calore?
Il microclima negli ambienti di lavoro è un elemento rilevante per la sicurezza e il benessere dei lavoratori, come previsto dall'art. 180 del D. Lgs. 81/2008. L’insieme di fattori fisici, insieme a parametri legati all'attività fisica e all'abbigliamento, determina gli scambi termici tra lavoratori e ambiente, influenzando il comfort termico.
Il comfort termico si raggiunge quando non si percepisce né caldo né freddo e il microclima ottimale contribuisce a questa sensazione di benessere. La normativa impone al datore di lavoro la valutazione di ogni rischio, incluso quello microclimatico, e l'adozione di misure preventive e protettive adeguate.
Secondo le indicazioni dell'INAIL, la valutazione del microclima deve essere effettuata con strumenti certificati e tarati periodicamente, ogni quattro anni, e in diverse stagioni per garantire precisione e rilevanza dei dati.
Gli ambienti di lavoro si classificano in:
- Ambienti moderati: dove gli scambi termici consentono il comfort termico
- Ambienti severi: distinti in caldi e freddi, dove le condizioni microclimatiche ottimali non sono garantite e rappresentano un rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori.
Il datore di lavoro deve quindi monitorare e gestire il microclima per garantire un ambiente di lavoro sicuro e confortevole, minimizzando i rischi legati a condizioni termiche estreme.
Conclusioni
La gestione efficace dei rischi termici nei luoghi di lavoro è un investimento nella sicurezza e nella sostenibilità a lungo termine. Le ondate di calore aumentano il rischio di incidenti e patologie da stress termico, rendendo cruciale una valutazione precisa dei rischi microclimatici. Le linee guida come quelle della Regione Toscana offrono un quadro dettagliato per affrontare questi rischi, promuovendo pratiche che proteggono i lavoratori dagli effetti del calore e delle radiazioni solari. E’ fondamentale identificare i pericoli e valutare i rischi associati al lavoro soprattutto durante la stagione più calda, utilizzando strumenti certificati per monitorare le condizioni climatiche e attuando misure preventive efficaci. Vedi il progetto WORKLIMATE. Importante è investire sulla prevenzione e la diffusione di una cultura in cui i comportamenti consigliati per la salute e la sicurezza del lavoro diventino la regola e non rimangano solo semplici parole.